ENRICO AGNESSI
Cronaca

Fondazione, il bilancio. Erogati undici milioni nell’arco di quattro anni. E ora si aprirà l’era Poli

In carica dal 2020, il numero uno Rodolfo Ortolani passerà il testimone. L’elezione della nuova presidente è attesa per il prossimo 13 giugno.

Fondazione, il bilancio. Erogati undici milioni nell’arco di quattro anni. E ora si aprirà l’era Poli

Fondazione, il bilancio. Erogati undici milioni nell’arco di quattro anni. E ora si aprirà l’era Poli

Undici milioni di euro in erogazioni deliberate nel quadriennio. E un "effetto leva" attraverso il quale si sono liberati sul territorio 27,5 milioni. Risolte le difficoltà che avevano caratterizzato il bilancio 2023 ("I mercati si sono ripresi"), mentre la mancata fusione con Lugo ("Si è persa una grande opportunità") resta il cruccio maggiore. Tempo di bilancio di fine mandato per il Consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

In carica dal 2020, il gruppo guidato dal presidente Rodolfo Ortolani è pronto a passare il testimone. Accadrà formalmente il 13 giugno, quando al timone di Palazzo Sersanti verrà eletta una donna, Silvia Poli (52 anni amministratrice delegata di Imola Legno), che nelle parole del presidente uscente rappresenterà "un nuovo motore e un’energia generatrice di idee che sul solco tracciato potrà dare continuità alla percezione positiva della Fondazione e rafforzarne la reputazione".

Assieme a lei, formeranno il nuovo Cda Claudia Gasperini (presidente Casa di accoglienza Anna Guglielmi a Montecatone); Gian Maria Ghetti (dirigente scolastico dell’istituto Scarabelli Ghini); Carlo Alberto Gollini (presidente della cooperativa Giovani rilegatori); Domenico Olivieri (ex presidente di Sacmi); Alessandro Pavanello (avvocato) e Ivana Topi (imprenditrice, già nel precedente Cda).

"In questi quattro anni abbiamo fatto quello che una Fondazione deve fare – è la sintesi di Ortolani –. Durante il mandato, abbiamo affrontato complessità senza precedenti: la situazione in Ucraina che ha condizionato i mercati finanziari, poi l’inflazione e non meno importante l’impatto traumatico dell’alluvione".

Per quanto riguarda le erogazioni, 3,2 milioni di euro sono andati in questi quattro anni al mondo dell’educazione; 2,6 milioni al volontariato; 2,2 all’arte; 1,4 alla salute; 1,6 agli altri settori.

"Abbiamo voluto mantenere sostanzialmente equilibrato e costante l’intervento senza variazioni particolari – prosegue il presidente della Fondazione –. E ora consegniamo un patrimonio maggiore di quello che abbiamo ereditato a inizio mandato. In questi quattro anni, l’obiettivo è sempre stato la crescita della reputazione della Fondazione. Se lo abbiamo raggiunto non lo so, ma di certo è sempre stata la stella polare cui fare riferimento".

Ed ecco la mancata fusione, lo scorso autunno, con la Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo.

"Si è persa una grande opportunità – assicura Ortolani – Al 90% per loro e al 10% per noi. Si sarebbe creato un territorio omogeneo e ricco di sinergie, ma hanno prevalso motivazioni diverse da quelle che dovevano ispirare la fusione".

Un ricordo del vicepresidente Raffaele Mazzanti, scomparso lo scorso febbraio ("Un amico e una colonna portante del Cda in termini di contributi tecnici ed emotivi") e infine da parte di Ortolani un passaggio sui rapporti avuti in questi anni con i dirimpettai di piazza Matteotti. "In questi quattro anni ci sono stati stima e rispetto estremi con il Comune – conclude il presidente della Fondazione –. Lavoriamo insieme alla crescita e allo sviluppo economico della società, trovando punti di convergenza affinché non si sciupino risorse. Com’è cambiata Imola dal 2020? Oggi sicuramente sta meglio di prima che arrivasse il commissario Izzo. Il suo è stato un innesto positivo".