Gaiana lancia l’allarme: "Torrente pieno di detriti"

La lettera dei residenti: "Rischiamo di ritrovarci nuovamente alluvionati"

"Il torrente è diventato una cava, deposito di alberi e rami, e con nuove piogge rischiamo di ritrovarci nuovamente alluvionati". Il grido di allarme arriva dai cittadini di via Mori, che hanno scritto a un’emittante televisiva locale denunciando un problema che potrebbe diventare serissimo non appena arriveranno le prime piogge.

A maggio l’alluvione aveva visto l’esondazione del torrente Gaiana, con coinvolgimento di una trentina di case della zona. "Danni che abbiamo dovuto affrontare da soli e a nostre spese", hanno lamentato nella lettera, sottolineando i timori per il futuro prossimo, dato lo stato del Gaiana. "Non è più un alveo dove deve scorrere l’acqua, ma è diventato una cava dove si sono depositati rami e tronchi. Con le prime piogge si rischia accada quello che è successo a maggio scorso, il comune intervenga".

E a stretto giroè arrivata la risposta direttamente dal sindaco Fausto Tinti, che non smentisce il problema. "Quello che affermano i residenti è corretto, meglio prevenire che inseguire, la manutenzione preventiva degli alvei pluviali è un obbligo che come territorio dobbiamo portare avanti. Mi preme ricordare che noi non abbiamo sul nostro territorio solo il Gaiana, ma anche il Quaderna e il Sillaro, tutti e tre fortemente impattati dall’alluvione. E va soprattutto precisato che i corsi d’acqua non sono solo e non sono tutti in capo ai comuni, ai quali spetta per esempio la rimozione di tronchi che occludono parzialmente i ponti, ma tutte le altre opere spettano agli enti preposti, in questo caso alla Regione".

Aggiunge, Tinti, che il mio "non vuole essere uno scarica barile. La Regione da decenni porta avanti i piani di manutenzione degli alvei fluviali, è evidente che però devono esserci le risorse; noi come gli altri Comuni impattati dall’alluvione abbiamo anticipato risorse che dobbiamo ancora riavere indietro, fondi spesi proprio per interventi di ripristino di ponti, fiumi e strade. Il mio successore (il mandato di Tinti scadrà a metà anno, ndr) dovrà sistemare qualcosa come cinque milioni di euro di frane. Se dallo Stato non arrivano le risorse, non possiamo inventarcele. Se, come scritto dal commissario, – conclude Tinti – arriveranno i rimborsi nel 2024, noi ci adopereremo immediatamente per effettuare tutti gli interventi necessari, con la Regione o anche operando da soli previo accordo con la Regione stessa".

Claudio Bolognesi