di Mattia Grandi
Tante persone hanno voluto dare l’ultimo saluto ieri mattina, tra camera ardente e funerale celebrato nella chiesa di Nostra Signora di Fatima nel quartiere Pedagna, a Salvatore Cavini. ’Rino’, che si è spento nella notte tra mercoledì e giovedì all’età di 79 anni, era malato da tempo. Una battaglia che ha portato avanti con grande dignità e senza mai perdere quel sorriso che lo aveva sempre contraddistinto. Figura nota sulla scena politica imolese dalla fine degli anni ’80, dopo l’esperienza lavorativa da operaio specializzato alla Cogne e tante battaglie da sindacalista, fu capogruppo di maggioranza nel Consiglio comunale della città e assessore nella giunta del sindaco Raffaello De Brasi. Poi il decennio da primo cittadino della sua amata Castel del Rio dal 1999 al 2009. Dalla politica al percorso in primo piano in Cna Imola, fino alla presidenza regionale di Cna Pensionati.
"Rino era ben incarnato nel quotidiano con quell’innata capacità di ascolto, attraverso la quale elaborava un giudizio oggettivo sui fatti e le cose – ha detto durante l’omelia don Massimo Martelli –. Un uomo forgiato dalla lunga gavetta, mirabile al cospetto della malattia e sempre circondato dall’affetto dei suoi cari. La scorsa settimana ci siamo fatti una bella chiacchierata, aveva predisposto tutto per questo momento". Non solo. "La gente ha bisogno di riferimenti e protezione così Rino, con la sua semplicità, è stato un appiglio importante per molti – ha continuato il sacerdote che conosceva bene Cavini –. Piccolo di statura, ma di grande levatura morale. Si prodigò moltissimo per la realizzazione del parco eolico di Casoni di Romagna. Ricordava con affetto i suoi giorni da amministratore a Castel del Rio e scherzava sul fatto che ogni mattina al bar, insieme al prete del posto, facesse il governo del paese".
E proprio da Castel del Rio è sceso Alberto Baldazzi, l’attuale sindaco, in prima fila per dare l’addio a Cavini. Così come il primo cittadino imolese Marco Panieri, insieme al suo vice Fabrizio Castellari e al presidente del consiglio comunale Roberto Visani, la sindaca castellana Francesca Marchetti e quello fontanese Gabriele Meluzzi. Ma pure l’ex ministro Giuliano Poletti e il segretario dem di zona Fausto Tinti.
Un capitolo a parte lo merita la sua seconda famiglia di Cna, con in testa il presidente regionale Paolo Cavini, quello di Imola Luca Palladino e la direttrice Ornella Bova, stretta in un unico grande abbraccio con la moglie e i due figli di Rino il cui corpo sarà cremato. Una presa forte nel tentativo di compensare l’enorme vuoto lasciato da un uomo che manca già a tutti.