Il no alle europee. Marchetti della Lega: "Ho rinunciato per il bene del partito"

Il consigliere commenta la corsa mancata per un posto al parlamento Ue: "Avevo dato la mia disponibilità, ma con Vannacci ci sono stati cambi. Dovremmo ragionare come squadra, ora la mia testa è per le Regionali".

Il no alle europee. Marchetti della Lega: "Ho rinunciato per il bene del partito"

Il no alle europee. Marchetti della Lega: "Ho rinunciato per il bene del partito"

"Le elezioni europee sono un momento cruciale e non dovremmo competere tra di noi per un posto in lista, rischiando di compromettere le candidature dei nostri colleghi". Il consigliere comunale e regionale della Lega, Daniele Marchetti, commenta così la rinuncia alla corsa per un posto di parlamentare nell’Unione europea. "Mi è stata richiesta la disponibilità e, come in altre occasioni, ho accettato senza esitazione – racconta l’esponente del Carroccio –. Tuttavia, nel corso del tempo, le condizioni sono cambiate".

Il riferimento è alla candidatura da indipendente (contestata apertamente dall’altro consigliere comunale della Lega, Riccardo Sangiorgi) del generale Roberto Vannacci per volontà del segretario federale Matteo Salvini. "Ha comportato modifiche nella composizione delle liste, sia per quanto riguarda i nomi che per quanto riguarda il rapporto tra uomini e donne da rispettare – ricostruisce Marchetti –. Considerando le candidature già presentate in quota Emilia (mentre io sarei stato incluso nella quota Romagna) di due miei colleghi del consiglio regionale, Emiliano Occhi e Stefano Bargi, insieme all’europarlamentare uscente Alessandra Basso, è stato ritenuto necessario inserire un nome femminile per la Romagna, a meno che non si volessero rimettere in discussione tutte le altre candidature. Tuttavia, ciò avrebbe avuto senso? A mio parere, no. Sono fermamente convinto che dovremmo ragionare come una squadra".

Il passo indietro del leghista è destinato a spalancargli le porte per una ricandidatura alla Regione, dove Marchetti è entrato per la prima volta nel 2014 per poi essere riconfermato a inizio 2020. Tra l’altro, un’eventuale elezione di Stefano Bonaccini all’Europarlamento anticiperebbe il ritorno alle urne in Emilia-Romagna.

"Questa è un’altra battaglia fondamentale che ci attende – avverte Marchetti, volto storico del Carroccio imolese –. Abbiamo lavorato duramente in questi anni, proponendo idee e progetti che a volte siamo riusciti a far passare, nonostante fossimo all’opposizione, ma per realizzarli completamente dobbiamo raggiungere il governo della regione. Pertanto – conclude il leghista –, ho ritenuto più saggio concentrarsi su questo obiettivo, una volta che le elezioni europee saranno concluse, per coprire ogni angolo del territorio e far comprendere agli elettori che esiste un’alternativa valida al centrosinistra, anche in Emilia-Romagna".