Il raid vandalico: "‘Rivincita’ è arte". Ma l’autore delle scritte rischia un conto salato

La sanzione amministrativa moltiplicata per l’alto numero di affissioni potrebbe ammontare a un totale di molte migliaia di euro. L’autore o gli autori sarebbero già stati identificati dalla polizia locale.

Il raid vandalico: "‘Rivincita’ è arte". Ma l’autore delle scritte rischia un conto salato

Il raid vandalico: "‘Rivincita’ è arte". Ma l’autore delle scritte rischia un conto salato

Una multa di svariate migliaia di euro, oltre a una denuncia penale. Sarà davvero salato il conto che arriverà a casa degli autori delle scritte e dei volantini con cui è stata letteralmente tappezzata la città di Castel San Pietro un paio di settimane fa. Il Comune, come ha confermato ieri il vicesindaco Andrea Bondi, ha "formalizzato nelle ore immediatamente successive alla scoperta delle scritte una denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Castel San Pietro", sulla scorta di quanto aveva prontamente confermato il sindaco Fausto Tinti, fermo nell’intenzione di "punire i colpevoli di quello che è stato un atto vandalico a tutto tondo". A finire nel mirino dei teppisti erano state vetrine e mura del centro dov’erano stati affissi fogli A4 con la scritta "Rivincita ?-?-2024", e, con scritte a tema identico, erano stati imbrattati con la vernice panchine, cestini ed altre mura, tra cui quelle del Convento dei Cappuccini, oltre alla storica fontana all’imbocco del viale delle Terme. Un vero e proprio raid, insomma, che in un primo momento aveva fatto pensare a temi di sfondo politico (una ‘rivincita’ in vista delle elezioni di giugno prossimo, insomma), motivazione che i protagonisti di questo insensato gesto si erano premurati di smentire giorni dopo con una nuova affissione di altri 20-30 fogli che ’recitavano: "Rivincita è arte, non politica. Rivincita è il mio primo singolo".

Svelato il dilemma, resta il gesto di rara idiozia, che, come commentato ieri da Bondi "è da punire perché non rappresenta una bravata, ma un reato. Un reato che macchia la fedina penale". E proprio in questo senso, le indagini non solo stanno proseguendo, ma pare possano essere non lontane dalla soluzione. Grazie anche alle tante telecamere posizionate nel cuore della città, gli autori avrebbero un volto e un nome, e presto potrebbe arrivare a casa loro una sgradita (e meritata), doppia ‘sorpresa’. Una denuncia penale per imbrattamento di beni pubblici e un conto salatissimo per le affissioni. Quanto? Qualche centinaio di euro come sanzione amministrativa moltiplicato per il numero di affissioni fatte (che sono una cinquantina). Tradotto, svariate migliaia di euro. L’esordio discografico del misterioso brano, insomma, sarà parecchio costoso.

Claudio Bolognesi