In casa il bazar dello spaccio. Arrestati due pusher dalla polizia. Avevano un chilo e mezzo di droga

Cinquantacinque barattoli di marijuana, sacchetti di ketamina, Mdma, cocaina e funghi allucinogeni. Il blitz degli agenti dopo aver fermato un 28enne: viveva insieme all’amico con cui aveva allestito l’attività.

In casa il bazar dello spaccio. Arrestati due pusher dalla polizia. Avevano un chilo e mezzo di droga

In casa il bazar dello spaccio. Arrestati due pusher dalla polizia. Avevano un chilo e mezzo di droga

Era tutto organizzato. Dal confezionamento allo spaccio, passando per i pagamenti e i quantitativi da vendere. Un imolese di 28 anni e un 33enne originario dell’Albania nel tempo avevano costruito un vero e proprio impero. Cinquantacinque barattoli con diversi tipi di marijuana. Cocaina. Ketamina. Mdma. Funghi allucinogeni. C’era ogni droga possibile nella loro casa in centro, diventata il punto fisso dello smercio. Ma i continui spostamenti dei clienti avevano messo l’abitazione nel mirino della polizia che dopo una attenta indagine ha deciso di intervenire. E lo ha fatto arrestando i due giovani e smantellando un grosso giro che stava fruttando centinaia di migliaia di euro.

Quando gli agenti, sabato sera, sono entrati per la perquisizione hanno trovato di tutto: solo nelle camere dei due uomini finiti nei guai c’erano ben 55 barattoli di varie dimensioni, ognuno con circa 30 grammi di marijuana. Ogni vasetto aveva una varietà diversa, per un totale di 1,5 chili di droga. In un altro barattolo invece ecco i funghi allucinogeni. E poi, in altre zone della casa, 110 grammi di hashish e centinaia di sigarette elettroniche con all’interno un principio di Thc. Spazio poi a nove confezioni di caramelle gommose e diversi pacchetti di cioccolate rivisitate (Kit Kat, Twix e altri brand travisati), tutti contenenti un principio attivo di Thc.

Ma non solo. C’erano buste e vasetti pieni di resine, quattro flaconi con olio ottenuto dalle piante e Thc, cinque bilancini elettronici per pesare la merce, tre grinder, un vaporizzatore portatile, un contenitore di plastica con all’interno materiale confezionante, del cellophane, dei sacchetti vuoti e una macchinetta da sottovuoto, il tutto per conservare e confezionare la droga.

Il bazar illegale aveva però altre cose. All’interno di due scatole telefoniche ecco 60 grammi di ketamina, 40 di Mdma, 62 di cocaina e due carte di credito, intestate una al classe ’96 imolese e l’altra al ’91, il primo con un piccolo precedente alle spalle, di anni fa, sempre per fatti legati agli stupefacenti, e il secondo incensurato. A chiudere il ’negozio’ illegale casalingo un coltello con lama e un bisturi utilizzati per il taglio (entrambi avevano residui di sostanze stupefacenti) e un barattolo di latta indicante una squadra di calcio con all’interno 1.495 euro in contanti, divisi in banconote da 20 e 50. Lì accanto quattro telefoni cellulari e 10 fogli di carta con appuntati nomi, cifre e rapporti sullo spaccio.

Una mossa azzeccata, quella della polizia di Imola, portata avanti con accuratezza per prevenire e reprimere lo spaccio in città e sulla piazza. Infatti, l’indagine era partita già diverse settimane fa. I due ragazzi erano finiti nell’occhio del ciclone per l’andirivieni che ogni giorno si manifestava davanti alla residenza del 33enne. Una casa dove ormai anche il 28enne imolese aveva preso domicilio, tanto da avere nel mazzo delle chiavi gli accessi per l’appartamento in centro. Infatti, quando è stato fermato a bordo dell’auto, durante un controllo, è apparso subito molto nervoso. Così, nel marsupio, la polizia gli ha rinvenuto 30 grammi di marijuana divisa in vari pacchetti e un grammo e mezzo di hashish. A quel punto, dopo la visita in commissariato, la perquisa in casa dell’amico e la scoperta di un vero e proprio centro di spaccio.

I due, dopo l’arresto, hanno passato la domenica in carcere, prima della direttissima di lunedì dove il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e concesso la misura cautelare degli arresti domiciliari fino all’udienza del processo. Sono stati denunciati anche per ricettazione perché in casa è stata rinvenuta una carta d’identità intestata a un giovane di Napoli, probabilmente falsa, così come la tessera sanitaria di proprietà di una ragazza della provincia di Firenze che aveva denunciato lo smarrimento.

Ora le indagini si sposteranno anche sulla provenienza di tutta la droga sequestrata. Così come se ci siano o meno altre persone coinvolte nello smercio e se la merce veniva venduta anche fuori dal Circondario imolese, toccando le altre provincie vicine.