"Irregolarità in palestra". Scatta l’avviso ai titolari. Infermeria sotto la lente

Contestazioni di Ausl e Circondario su alcuni locali e sull’attività estetica

"Irregolarità in palestra". Scatta l’avviso ai titolari. Infermeria sotto la lente

"Irregolarità in palestra". Scatta l’avviso ai titolari. Infermeria sotto la lente

Due mesi di tempo per mettersi in regola, altrimenti scatteranno le multe. È la strada che si trovano di fronte i titolari di una palestra del quartiere Zolino.

Il sopralluogo di vigilanza svolto nei giorni scorsi dall’Ausl ha infatti evidenziato alcune "non conformità" tra "carenze strutturali" e "svolgimento di attività senza titolo". E per questo l’Azienda sanitaria ha chiesto e ottenuto un’ordinanza dal Circondario (Sportello unico per le attività produttive). Toccherà ora ai responsabili della struttura, aperta da alcuni mesi, correre ai ripari per poter proseguire regolarmente la propria attività.

Nel dettaglio, le contestazioni riguardano innanzitutto un paio di locali (ufficio e infermeria) che avrebbero dovuto ricevere aria e luce dall’open space comprendente ‘sala pesi’ e ‘cardioisotonico’ e che invece "risultano completamente chiusi da pareti a soffitto – ricostruiscono dall’Ausl – e privi di areazione e ventilazione naturale".

La seconda contestazione è relativa alle finestre. "Non corrispondono a quanto indicato in planimetria – scrivono i tecnici nella loro relazione –. E pertanto non è stato possibile verificare il rispetto del rapporto illuminoventilante naturale".

Disco rosso anche per gli apparecchi a uso estetico utilizzati nella palestra, vale a dire un lettino abbronzante e un altro massaggiante.

"Non risulta comunicazione di inizio attività – si legge nel documento dell’Ausl –. Né è presente personale con qualifica di estetista", come previsto invece dalla normativa.

Cosa succede adesso? La via, come già accennato, è segnata. Il Circondario, su richiesta dell’Azienda sanitaria, ha dato due mesi di tempo ai titolari della struttura per sanare i problemi di cui sopra.

In particolare, la palestra deve provvedere subito alla "immediata cessazione dell’attività di estetica", tramite la rimozione del lettino massaggiante e di quello abbronzate.

Sono invece 30 i giorni a disposizione dei titolari dell’attività per dimostrare il "rispetto dei requisiti illuminoventilanti naturali minimi del locale open space con la configurazione attuale degli infissi e delle aperture"; illustrare le caratteristiche tecniche (portata/oraria) dell’impianto di ventilazione artificiale di spogliatoi e servizi igienici; produrre copia del documento di valutazione del rischio specifico per la legionella nell’impianto idrico.

Sessanta, infine, i giorni di tempo per il ripristino dello stato di progetto dei locali ufficio e infermeria.