NICHOLAS MASETTI
Cronaca

La suite eterna del signor Senna. L’ultima notte prima del dramma: "I mobili sono ancora gli stessi"

Viaggio all’Hotel Castello, gestito da Luisa Tosoni: "Era di una educazione spiazzante". Una signora ha dormito in questa stanza per 28 anni: "Metteva la sua foto nella scrivania".

La suite eterna del signor Senna. L’ultima notte prima del dramma: "I mobili sono ancora gli stessi"

La suite eterna del signor Senna. L’ultima notte prima del dramma: "I mobili sono ancora gli stessi"

Per 28 anni il 30 di aprile, alla sera, la suite 200 dell’Hotel Castello di Castel San Pietro, quella stanza che fu di Ayrton Senna, ha sempre visto la stessa ospite. Un’amica del pilota, morto 30 anni fa all’Autodromo di Imola, prenotava la camera in anticipo. E poi "metteva il quadro del signor Senna sulla scrivania". Dal 1995, anno dopo il decesso in pista, fino al 2022, periodo in cui è spirata la signora francese. A raccontarlo è Luisa Tosoni, titolare dell’hotel dal 1989. Lo fa con la pelle d’oca e le lacrime trattenute a stento mentre passeggia nella suite 200, al secondo piano di quella struttura tanto amata dai piloti. I mobili sono sempre gli stessi. Una lampada, il portavaligie, l’armadio in legno chiaro. Il salotto è arredato in stile vintage. Al centro della camera, sorvegliato da un quadro, c’è quel letto dove Senna dormì la sua ultima notte prima di quella maledetta gara.

Aveva incontrato una coppia di sposi nella hall. Foto in loro compagnia, camicia a scacchi dentro i jeans, una cena in compagnia in quel ristorante che tanto amava, la "Romagnola", consigliatoli proprio da Luisa. "Un giorno mi chiese una trattoria tipica e non di lusso. Mi presi una decina di minuti per pensarci e gli proposi qualcosa ad hoc. Ci andò. Quando rientrò in hotel mi ringraziò tantissimo perché era proprio quello che cercava. Da lì diventò un cliente abituale", racconta la titolare. Uno di quei retroscena sul pilota brasiliano che Castel San Pietro e Imola nascondono.

Luisa lo chiama sempre "il signor Senna", segno di rispetto e affetto. La struttura ha ospitato il campione mai dimenticato per diversi anni. "Una persona semplice, sempre a modo ed educata. Ogni volta che arrivava dava la mano. Chiedeva sempre come stavamo io e mio marito Valentino Tosoni, se avessimo ricevuto o meno i biglietti per le prove e le gare", racconta Luisa. In una bacheca in vetro ci sono i cimeli regalati dai fan di Senna che dal 1994 fanno avanti e indietro da ogni parte del mondo per omaggiarlo. Il viso di Ayrton è impresso nelle etichette del vino, su un vinile, nelle copertine dei libri. Dalla reception Luisa estrae un maxi diario. Nelle pagine ci sono poesie, testi, lettere e messaggi scritti in tutte le lingue. Inglese, portoghese, spagnolo, francese, tedesco, giapponese. "Chissà, un giorno con tutte queste dediche potrei farci un libro", racconta Luisa.

Anche ieri i tifosi erano lì fuori dall’hotel alle 11 di mattina. Pure oggi ci saranno: la camera sarà visitabile a tutti, fino alle 16. Un rituale che hanno rispettato anche cinque tifosi maltesi. Due di loro hanno il braccio tatuato con il volto del campione. Sono pronti a visitare quella stanza che ha fatto storia. Lo avevano già fatto cinque anni fa. E dire che il pilota "non l’ha mai scelta, non chiedeva. In questa suite era la prima volta che ci dormiva", prosegue Luisa.

Poi, quel retroscena di quattro anni prima, raccontato tra le lacrime: "Ero incinta del mio primo figlio ed eravamo stati a parlare tutti insieme fino a tarda serata. Poi, mi si ruppero la acque. Il giorno del Gran Premio, dopo la gara, il signor Senna si congratulò con mio marito per la nascita di nostro figlio. Quando Valentino Tosoni arrivò in ospedale aveva con sè un mazzo di fiori stupendo. ’Sei esagerato’, gli dissi. Lui mi rispose che non opera sua ma un omaggio del signor Senna". Segno del rapporto di fiducia e rispetto che si era creato. In sala veranda il pilota brasiliano aveva un posto riservato per i pasti. E poi quel viaggio tra Valentino e Ayrton verso l’aeroporto: "Solo in quel caso mio marito ha scattato una foto insieme a lui da tenere come ricordo. Con lui il signor Senna si sentiva a casa, parlavano portoghese".

Consuetudini che la morte ha però cambiato. Ma quella camera, l’unica delle 63 dell’Hotel Castello, è rimasta ferma lì, al 1994. Perché, come dice Luisa, "se 30 anni dopo ancora è così amato, dico che prima di essere campione in pista lo era come uomo". Domani sera è prevista una cena con ben 60 persone arrivate in auto dal nord Europa per omaggiare il campione. Hanno raccolto dei fondi, insieme all’Hotel Castello, che verranno dati alla Fondazione Senna. Per far sì che il ricordo rimanga eterno. Come la suite.