L’addio a Mazzanti: "Resterà un esempio che ci indica la strada"

Tantissime persone al corteo funebre che ha accompagnato il presidente di Legacoop Imola, morto a 70 anni dopo un malore. Il sindaco Panieri: "Questo territorio gli deve molto". .

L’addio a Mazzanti: "Resterà un esempio che ci indica la strada"

L’addio a Mazzanti: "Resterà un esempio che ci indica la strada"

Emozione e lacrime, ieri mattina in Sala delle stagioni, per l’ultimo saluto a Raffaele Mazzanti, presidente di Legacoop Imola e vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, scomparso nei giorni scorsi all’età di 70 anni a causa di un malore. Centinaia di persone, un numero ancora maggiore di quello che ne aveva accompagnato l’apertura venerdì pomeriggio, hanno fatto visita alla camera ardente allestita nel palazzo che ospita la sede di Legacoop Imola, nel tratto cittadino della via Emilia. Oltre ai vertici dell’associazione, presenti vari sindaci del territorio e rappresentanti delle istituzioni, del mondo delle imprese e di quello del sindacato. Ma anche tanta gente comune. Tutti lì per rendere omaggio alla storica guida della cooperativa edificatrice Aurora seconda, già componente del Consiglio di amministrazione della Bcc ravennate forlivese imolese, figura chiave nello sviluppo economico della città.

"È difficile trattenere il dolore per la perdita di un fratello", sono state le parole pronunciate al termine del picchetto d’onore da Amilcare Renzi, numero uno di Confartigianato imprese metropolitana ma soprattutto amico di lunga data di Mazzanti. "Raffaele è stato un grande uomo animato da valori in cui credeva profondamente e con grande coerenza – ha aggiunto Renzi –. La sua era un’amicizia schietta, gentile e onesta. Leale e pura. Ha sempre dimostrato grande disponibilità ai bisogni dei nostri territori e delle nostre comunità. Piangiamo un punto di riferimento forte, un pilastro davvero importante per noi amici".

Poi l’intervento di un altro grande amico di Mazzanti, Daniele Montroni, attuale presidente di Legacoop Emilia-Romagna. "Abbiamo condiviso molti momenti, non solo di lavoro – ha sottolineato Montroni –. Abbiamo avuto infinite occasioni per apprezzare la generosità, l’onestà, la fermezza e l’intelligenza di Raffaele. È stato un progressista, un uomo di sinistra. E gli faremmo un torto a non ricordarlo. Aveva la passione per la politica, e la curiosità per i suoi accadimenti. Senza confondere i ruoli, non ha mai fatto mancare il suo contributo nelle occasioni di confronto del partito in cui militava".

Infine, la parola al sindaco Marco Panieri. "Raffaele era un amico – ha rimarcato il primo cittadino –. Parte della consapevolezza che oggi mi appartiene nei compiti a cui sono chiamato la devo anche a lui, alle sue parole, ai suoi consigli, alle sue idee, al suo modo di spendersi per il territorio. Questo territorio gli deve molto. Se oggi Imola, il suo tessuto economico e sociale sono così solidi, è perché ci sono state persone come lui che hanno dedicato tempo anche della loro sfera privata e personale per lasciare un contributo nella realtà che li circondava. Raffaele è e resterà un esempio, una traccia, una guida che ci continuerà a indicare la giusta strada".

Dopo un lungo e caloroso applauso al quale hanno fatto seguito i ringraziamenti della moglie Irene e del figlio Giacomo, la benedizione da parte di don Andrea Querzè. E infine iò corteo funebre verso il cimitero di Sassoleone. Qui il feretro di Mazzanti, per anni uno dei punti di forza delle Feste dell’Unità in paese, è stato accolto dagli amici di una vita e da un paio di bandiere del Pd. Al termine di un breve momento di commiato, la sepoltura. Con i colori dell’Inter, squadra per la quale faceva il tifo, ad accompagnare Mazzanti nel suo ultimo viaggio.