Le spine dell’Ausl . Visite in ambulatorio, la protesta della Uil: : "Ritardi di oltre un’ora"

Il sindacato chiede maggior rispetto degli appuntamenti. Rago: "Disservizio evidente che crea problemi alle famiglie".

Le spine dell’Ausl . Visite in ambulatorio, la protesta della Uil: : "Ritardi di oltre un’ora"

Le spine dell’Ausl . Visite in ambulatorio, la protesta della Uil: : "Ritardi di oltre un’ora"

Non solo le liste di attesa infinite. I ritardi, in casa Ausl, riguardano anche gli orari delle visite ambulatoriali. Lo denuncia la Uil imolese, che riferisce di numerose segnalazioni di "scarso rispetto degli appuntamenti fissati" nelle strutture sanitarie pubbliche del territorio.

L’ultima, ricostruisce il coordinatore del sindacato, Giuseppe Rago, riguarda l’ambulatorio di Endocrinologia dell’ospedale di Castel San Pietro Terme. E risale a qualche giorno fa.

"Le visite pomeridiane programmate negli ambulatori al piano terra hanno avuto tutte uno slittamento di oltre un’ora e mezza, con l’ultima visita programmata per le 16.40 che ha avuto accesso all’ambulatorio solo ben oltre le 17.45 – protesta Rago –. Il disservizio fornito all’utenza è palese, con anziani in attesa in sala e genitori che avevano programmato le visite in funzione degli orari di uscita dei figli da scuola con conseguente susseguirsi di telefonate alla ricerca di parenti o amici che andassero a prendere i ragazzi all’uscita da scuola".

Secondo quanto riportato dal sindacato, "agli utenti non è stata fornita alcuna giustificazione a tale ritardo nonostante il medico che effettuava le visite fosse stato sollecitato in tal senso. Come Uil – prosegue Rago – abbiamo interpellato la direzione sanitaria, che a oggi ugualmente non ci ha fornito alcuna motivazione in merito. E pensare che gran parte dell’utenza proveniva da Imola e aveva optato per Castel San Pietro al fine di accelerare la visita, essendo piene le agende ad Imola stessa. Non un gran guadagno".

Il problema però, secondo quanto testimoniato dal numero uno della Uil locale, è generale.

"L’interazione Imola-Bologna non sembra apportare quei benefici da tempo dichiaratici – protesta Rago –. All’epoca, quando ci venne prospettata l’ipotesi, sollevammo dubbi su tale integrazione avvertendo che l’asse lungo la via Emilia è a doppio senso e tale lo intendevamo come lo intendiamo oggi, ovvero un miglioramento della qualità della sanità sia in direzione Bologna ma soprattutto verso Imola. Se questi sono i risultati, grandi vantaggi Imola a oggi non ne ha visti, continuando ad assistere a primari ad interim, servizi scarni, strutture più appannaggio di utenza bolognese che imolese".

Ecco perché la Uil auspica un cambiamento immediato delle cose. "Invertire la rotta affinché venga ripristinato il doppio senso di circolazione è auspicabile per dare un senso positivo all’integrazione con le Ausl bolognesi – conclude Rago –. Altrimenti purtroppo non potremo che confermare l’ulteriore svendita di un pezzo imolese a favore del capoluogo emiliano".