Mancati alimenti alla famiglia. Il finto suicida patteggia 40 giorni. Pena convertita in 500 euro

Adamo Guerra era stato denunciato dalla moglie dopo la fuga in Grecia. Il caso finì su ’Chi l’ha visto?‘

Mancati alimenti alla famiglia. Il finto suicida patteggia 40 giorni. Pena convertita in 500 euro

Mancati alimenti alla famiglia. Il finto suicida patteggia 40 giorni. Pena convertita in 500 euro

Ha patteggiato 40 giorni di reclusione più 100 euro di multa, convertiti in una pena pecuniaria di 500 euro, Adamo Guerra, l’uomo scomparso per due anni e ritrovato in Grecia, e accusato di violazione degli obblighi familiari proprio in connessione alla sua fuga.

A denunciarlo, per avere abbandonato il domicilio lughese nel 2013 e far perdere le tracce, era stata la moglie Raffaella Borghi, per essersi sottratto ai doveri inerenti la responsabilità genitoriale, facendo mancare i mezzi alle due figlie. Pochi anni dopo la scomparsa dell’uomo, Raffaella Borghi era venuta a conoscenza informalmente che l’ex marito Adamo Guerra non era morto.

Attraverso la trasmissione Chi l’ha visto? aveva spiegato di avere contattato prima nel 2019 poi nel 2021 il consolato italiano ad Atene,per avere conferma delle sua presenza nel territorio greco, ma ottenendo risposta negativa.

A settembre 2016 la donna presentò una denuncia ai carabinieri di Imola per accusare l’ex di violazione degli obblighi familiari, in relazione al mantenimento delle due figlie.

Adamo Guerra, già separato da Borghi, era scomparso a luglio 2013, lasciando in casa due lettere, trovate da sua madre, in cui diceva che aveva problemi economici e di voler farla finita. Inizialmente si pensò a un suicidio e si temeva per la sua vita ma, come verbalizzò la stessa ex moglie il 30 settembre 2016, "la vicenda si concluse positivamente".

Guerra venne rintracciato in Grecia dalla Polizia di quel Paese, a seguito di ricerche in ambito europeo. Il ritrovamento fu notificato all’ex moglie e ai genitori di lui, che dalla scomparsa/allontanamento del figlio hanno aiutato, con una somma mensile, il sostentamento delle due nipoti.

Ma verso la fine dell’estate 2016 Borghi andò in caserma a Imola e denunciò l’ex: aveva bisogno di maggiori risorse dal momento che, tra l’altro, una delle due figlie sarebbe andata di lì a poco all’università. Borghi aveva detto di aver saputo che l’ex non era morto quando a febbraio 2022 aveva fatto richiesta all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero, come risulta anche dagli atti del Comune di Bagnacavallo, ultima residenza) di essere un cittadino italiano residente in Grecia.

Difeso dall’avvocato Carlotta Benini, al processo di ieri Guerra era assente e non si sa dove si trovi ora.

Il patteggiamento con la Procura è stato accolto dal giudice Antonella Guidomei e ha escluso la possibilità per ex moglie e figlie di costituirsi parte civile. A fine dicembre il finto suicida aveva divorziato dall’ex moglie, presentandosi al prima udienza in tribunale a Ravenna per il procedimento di divorzio e proferendo per tutto il tempo pochissime parole. Non era presente alla seconda quando il giudice civile aveva sancito il divorzio, impegnando l’uomo a corrispondere 500 euro mensili.

red. cro.