Mercatone Uno, il crac: assolta la famiglia Cenni. “Non ci fu bancarotta”

La Corte di Cassazione chiude la vicenda giudiziaria del colosso imolese

Imola, 14 aprile 2024 – Non ci fu bancarotta fraudolenta. In termini legali, anche per la Corte di Cassazione "il fatto non sussiste". Tutte assolte le figlie del fondatore di Mercatone Uno Romano Cenni, Elisabetta, Micaela e Susanna, e l’ex amministratore Giovanni Beccari, finiti a processo per il crac dell’azienda. C’è ovviamente soddisfazione per la conclusione della vicenda e da parte di Micaela Cenni l’unico commento è un pensiero per il genitore: "È stata resa giustizia a papà".

Susanna e Micaela Cenni. Mercatone Uno è stata una catena di grandi magazzini con punti vendita in tutta Italia
Susanna e Micaela Cenni. Mercatone Uno è stata una catena di grandi magazzini con punti vendita in tutta Italia

I quattro erano assistiti dagli avvocati Luca Sirotti, Olmo Corrado Artale e Chiara Tebano. Per i legali, è la definitiva conferma "della piena innocenza e onestà degli imputati".

Le motivazioni depositate dal giudice Luca Ghedini dopo la sentenza della Corte d’Appello, avevano chiarito il modo in cui si era arrivati al giudizio.

In estrema sintesi: nessuna bancarotta fraudolenta. E "quand’anche si ipotizzasse la valenza distrattiva delle ripartizioni di riserve utili in contestazione – si legge nel dispositivo –, le stesse sarebbero state validamente riparate".

Insomma, furono immessi nell’azienda in crisi, per salvarla, più soldi di quanti eventualmente ne furono tolti, ‘distratti’ in termini legali. La prima sentenza di assoluzione al processo con rito abbreviato arrivò nel 2020 quando il tribunale assolse sei imputati, cioè l’ex consigliere Ilaro Ghiselli; Gianluca Valentini, figlio di Luigi, altro fondatore di Mercatone Uno; l’ex amministratore Giovanni Beccari; Elisabetta, Micaela e Susanna Cenni, il cui padre, Romano, era morto nel 2017, poco dopo l’apertura dell’inchiesta nei loro confronti.

Tutto era partito da una "corposa notizia di reato – la definiscono i legali della difesa –, da parte dei commissari straordinari di Mercatone Uno. Rivelatasi – affermano ora – totalmente infondata". L’accusa della Procura era pesante: avere sottratto 300 milioni di euro dalla loro società in fallimento. "Il fatto non sussiste", stabilì il giudice dell’udienza preliminare Domenico Truppa. Il pm Michele Martorelli fece ricorso ‘per saltum’ (cioè senza passare per il secondo grado), e a luglio 2022 la Cassazione dispose un’ulteriore verifica su parte dell’imputazione nei confronti di Beccari e delle sorelle Cenni, confermando le assoluzioni di Valentini e Ghiselli. Il 14 giugno 2023 la Corte d’appello confermò la sentenza di primo grado, accogliendo la tesi difensiva anche in relazione alla sussistenza della cosiddetta "bancarotta riparata". Ora, la sentenza definitva della Corte di Cassazione.