Mercatone Uno, rivive l’epopea: "Dal Pirata abbiamo imparato ad affrontare le salite della vita"

Ricordi e commozione alla giornata speciale dedicata a Marco e alle sue imprese ciclistiche. Le sorelle Cenni: "Papà è sempre vicino a noi. E’ lui che ci ha dato la forza di arrivare fino a qui" .

Mercatone Uno, rivive l’epopea: "Dal Pirata abbiamo imparato ad affrontare le salite della vita"

Mercatone Uno, rivive l’epopea: "Dal Pirata abbiamo imparato ad affrontare le salite della vita"

Alla Center Tower di Imola le lancette del tempo sono tornate indietro di 20 anni per celebrare la straordinaria epopea ciclistica della Mercatone Uno. Lo squadrone costruito da Romano Cenni, imprenditore dozzese alla guida di quella catena di grandi magazzini che negli anni d’oro contava addirittura una cinquantina di punti vendita in Italia, e da Luciano Pezzi. Un’alchimia perfetta fatta di passione, competenza e successi entrata nella leggenda grazie alle gesta di uno dei più grandi campioni dello sport moderno: Marco Pantani. Così, a distanza di due decenni dai titoli di coda di quell’avventura irripetibile conclusa nel 2003, tanti protagonisti di allora si sono dati appuntamento proprio all’altezza dell’ex centro direzionale della Mercatone Uno. La torre di via Molino Rosso a due passi dal casello autostradale e a pochi metri dall’enorme biglia con il volto del Pirata.

L’idea del ritrovo è venuta a Fabiano Fontanelli, imolesissimo e fidato gregario del fuoriclasse romagnolo, subito supportata dalla famiglia Cenni al lavoro da tempo per allestire un piccolo memoriale al primo piano dell’edificio. Uno scrigno, intitolato ‘Il mio Pantani, i miei campioni’, dove conservare alcuni cimeli originali, ma anche fedeli riproduzioni, di quel viaggio che vanta un posto nel mito. Tra i pezzi di spicco c’è una bici del 1997 del corridore di Cesenatico. L’uomo capace di materializzare la storica doppietta Giro-Tour nel 1998. Uno spazio aperto alle visite e gratuito: "Papà è sempre vicino a noi – ha detto Micaela Cenni, una delle figlie di Romano –. E’ lui che ci ha dato la forza di arrivare fino a qui dopo anni complicatissimi. Anche noi, come faceva sempre Pantani, nel momento in cui la salita si è fatta più dura ci siamo tolti la bandana e abbiamo iniziato a pedale più forte". Già, una lunga inchiesta post fallimento del colosso imprenditoriale che si è conclusa qualche mese fa con l’assoluzione in appello delle sorelle Cenni. Traversie che portarono anche alla vendita all’incanto di molti memorabilia. Una diaspora difficile da digerire.

Ma ieri il presente si è riconciliato con il passato per regalare alla città un angolino di paradiso del ciclismo. "Una bellissima iniziativa che permette di rinnovare la memoria – ha detto il sindaco Marco Panieri –. La storia della famiglia Cenni si interseca con la passione per le due ruote a pedali che caratterizza tutta questa zona affacciata lungo la via Emilia. Da Imola a Dozza passando per Toscanella. Questa disciplina è nel dna della gente come testimoniano i due mondiali organizzati a queste latitudini".