Nuovo polo della logistica, civici all’attacco

Il progetto di un nuovo polo logistico a Imola, chiamato 'Imola Casello', è stato criticato dall'opposizione come un modo per favorire interessi economici a discapito dell'ambiente. La zona in questione dovrebbe creare oltre 200 posti di lavoro, ma secondo la lista civica rappresentata da Renato Dalpozzo, sarebbe stato più utile realizzare un centro di interscambio per ridurre l'inquinamento. La controversia attorno al progetto era già emersa in passato, ma la Giunta ha assicurato che l'iter procederà regolarmente.

"Il nuovo polo della logistica sembra un progetto di rivalsa verso Castel San Pietro, più che un intervento per rispondere alle esigenze della città". Così Carmen Cappello, referente della lista civica rappresentata oggi in Consiglio comunale da Renato Dalpozzo, a proposito di ‘Imola Casello’, piano destinato a cambiare il volto di una vasta area a ridosso appunto dell’ingresso della A14 attraverso l’arrivo di un polo logistico di oltre 150mila metri quadrati.

Il progetto, contestato dall’opposizione, è passato nei giorni scorsi al vaglio prima della commissione Urbanistica e poi del Consiglio comunale per una variante necessaria al proseguimento dell’iter.

"Quell’area doveva essere utilizzata per realizzare un centro di interscambio che bloccasse i camion al casello autostradale e consentisse di scaricare le merci su automezzi ibridi o comunque a basso impatto ambientale per rifornire Imola e dintorni – protesta Cappello –. Invece si è cercato ancora una volta di soddisfare interessi economici senza alcun riguardo per i problemi di inquinamento che abbiamo".

Per questo motivo, secondo la civica, "siamo al paradosso che si disegnano piste ciclabili su strade percorse continuamente da camion – conclude Cappello –, costringendo i ciclisti a respirare i miasmi dei tubi di scappamento".

La zona in questione, acquistata nel 2022 da Develog Srl, secondo i calcoli del dovrebbe portare nel giro di breve tempo alla creazione di oltre 200 posti di lavoro attraverso un investimento da 50 milioni di euro. Il progetto era però finito già nei mesi scorsi al centro delle polemiche tra Giunta e opposizione. In quella circostanza, il già citato Dalpozzo aveva acceso i riflettori sulla presenza, su uno dei più importanti siti di intermediazione immobiliare italiani, di un annuncio di vendita dell’area firmato dalla società modenese ‘Logistica per l’Italia’. Dalla Giunta, tramite l’assessore allo Sviluppo economico, Pierangelo Raffini, erano però arrivate rassicurazioni sulla regolare prosecuzione dell’iter previsto.