Organici, tensioni all’Ausl. Dopo il sindacato Fials, anche Cgil, Cisl e Uil in stato di agitazione

Le sigle lamentano il taglio del salario di produttività da questo mese. E lamentano la perdurante carenza di personale con richieste di straordinari.

Organici, tensioni all’Ausl. Dopo il sindacato Fials, anche Cgil, Cisl e Uil in stato di agitazione

Organici, tensioni all’Ausl. Dopo il sindacato Fials, anche Cgil, Cisl e Uil in stato di agitazione

Clima sempre più teso in casa Ausl. Dopo la Fials, anche Cgil-Cisl-Uil hanno proclamato ieri lo stato di agitazione, con contestuale richiesta di apertura della procedura di raffreddamento e conciliazione tra le parti, per il personale dell’Azienda sanitaria.

Le motivazioni che hanno portato i sindacati a indire lo stato di agitazione, compresi blocco degli straordinari e possibili iniziative di sciopero, sono contenute nella lettera inviata da Erika Ferretti (Fp Cgil), Stefano Franceschelli (Cisl Fp) e Giuseppe Rago (Uil Fpl) al prefetto di Bologna Attilio Visconti e ai vertici dell’Ausl.

Nella missiva viene richiamata la "volontà aziendale di procedere unilateralmente con la decurtazione del salario di produttività a partire dalla retribuzione di gennaio 2024. La finalità della richiesta sindacale – proseguono Cgil, Cisl e Uil – è quella del ripristino di corrette relazioni sindacali che permettano di analizzare nel dettaglio l’utilizzo dei fondi incentivanti permettendo in tal modo di giungere a un accordo senza il quale non è possibile intervenire sul salario accessorio. Occorre sottolineare che l’Ausl Imola da un lato intende procedere con il taglio del salario accessorio e dall’altro, viste le carenze di organico, rivolge continue richieste di doppi turni, salti di riposo al personale che eroga servizi che garantiscono diritti primari alla cittadinanza".

Altro tema caldo è infatti quello degli organici. "L’Ausl di Imola ha da tempo carenze di personale rispetto alla quantità e qualità dei servizi prestati – protestano Cgil, Cisl e Uil –. Argomento questo che è stato ampiamente dibattuto sui tavoli sindacali. Questo comporta la ricaduta di richieste di lavoro straordinario retribuito con i fondi contrattuali. Da tempo le organizzazioni sindacali hanno formalizzato nell’ambito dei tavoli di confronto e contrattazione aziendali la richiesta del riconoscimento anche delle prestazioni aggiuntive da bilancio dell’ente per remunerare il disagio degli operatori e delle operatrici Si chiede che in questo modo l’Ausl, al contrario di quanto fatto fino ad ora, si renda compartecipe della valorizzazione degli operatori e delle operatrici con propri fondi e non utilizzando solo i fondi destinati a incentivare le prestazioni rese dalle lavoratrici e dai lavoratori".

Come ricordato dai sindacati, il decreto legge 34/2023 all’articolo 11 "dava la possibilità per l’anno 2023 di pagare le prestazioni aggiuntive del personale attraverso fondi propri dell’ente. Questa possibilità – proseguono Cgil, Cisl e Uil – è stata prorogata dalla Legge di Bilancio 2024 fino al 2026". Ecco perché i sindacati chiedono che l’Ausl sfrutti "questa possibilità fornita dalle norme in essere".