Ospedale di Imola, continuano i disagi. “Barelle scoperte e disservizi, tensioni tra operatori e utenti”

A lanciare l’allarme è ancora Rago, coordinatore dalla Uil: “Manca il materiale igienico. Le lettighe sono state ricoperte con rotoli di carta. Per i pazienti usate le mantelline da ustioni”

L'ospedale di Imola; a destra, le barelle senza le lenzuola in un corridoio

L'ospedale di Imola; a destra, le barelle senza le lenzuola in un corridoio

Imola, 15 agosto 2024 – Continuano i disservizi all’ospedale cittadino. Lo segnala, ancora una volta, Giuseppe Rago coordinatore della Uil Fpl di Imola. “Dopo quanto abbiamo segnalato il 7 agosto attraverso le colonne di questo giornale – sottolinea il sindacalista – sulla situazione degli approvvigionamenti di biancheria all’ospedale sembrava che l’Ausl avesse proceduto a sollecitare nuove forniture della stessa”.

In effetti pareva che con una prima fornitura di tre pacchi di lenzuola nel pronto soccorso la situazione fosse migliorata.

“Ma invece c’è stata un’altra giornata trionfale di disservizio per il personale del pronto soccorso – rincara la dose Rago –, che oltre a prestare assistenza a coloro che si recavano presso il presidio, si sono messi alla disperata ricerca di materiale igienicamente valido a garantire una accoglienza consona. Però ogni ricerca è risultata vana a tal punto che chi andava al pronto soccorso è stato coperto con le mantelline metalliche utilizzate di solito per le persone ustionate. Finite anche quelle le barelle che stazionano all’ingresso dell’arrivo delle ambulanze erano desolatamente vuote di ogni tipo di protezione come si evince dalla foto e il personale non ha potuto fare altro che ricoprirle all’occorrenza utilizzando i rotoli di carta che vengono usati negli ambulatori durante le visite per ricoprire i lettini”.

Insomma, una situazione che pare al momento preoccupante.

“Abbiamo di nuovo sollecitato attraverso le nostre Rsu il coordinatore e la direzione sanitaria – conclude Rago – affinchè venisse ripristinato immediatamente il quantitativo minimo di scorte per garantire agli utenti e ai professionisti la possibilità di operare ed essere assistiti con i minimi criteri di prassi, ma al momento purtroppo la situazione di estrema difficoltà persiste creando anche tensioni tra gli operatori e l’utenza”.