Rifatto l’accesso al Paddock. Utilizzato asfalto ‘green’ da riciclo

Impiegato ‘Gipave’, un composto creato anche con plastiche dure recuperate

Una strada green per l’ingresso in Autodromo lato Rivazza. L’Enzo e Dino Ferrari è il primo circuito al mondo a usufruire di un asfalto "innovativo e sostenibile". Plastiche dure riciclate (giocattoli, cassette della frutta e vecchie custodie di cd) e grafene sono stati infatti utilizzati per l’attività di ripavimentazione della strada di accesso ai paddock.

La tecnologia innovativa completamente made in Italy è brevettata e sviluppata da Iterchimica, specializzata in soluzioni sostenibili per il settore stradale, ed è frutto di una ricerca durata sei anni condotta dall’azienda bergamasca in collaborazione con G.Eco del Gruppo A2A, Università degli Studi di Milano-Bicocca e Directa Plus, società anch’essa lombarda produttrice del grafene.

Secondo l’azienda, l’impiego del composto chiamato ‘Gipave’ garantisce maggiori prestazioni in termini di resistenza e durata, aumentando la vita utile della pavimentazione rispetto alle migliori tecnologie attualmente utilizzate sul mercato e riduce fortemente gli impatti ambientali grazie anche a una minore manutenzione necessaria. In particolare, in ottica di economia circolare, le tecnologie adottate riducono il consumo di energia e di materie prime e sono impiegati prodotti e materiali riutilizzabili e completamente riciclabili.

"L’automobilismo è una parte essenziale della cultura sportiva italiana e Imola ne rappresenta appieno l’eccellenza ospitando una delle gare più prestigiose del Mondiale di Formula 1 – sottolinea Federica Giannattasio, amministratore delegato di Iterchimica, azienda che nei mesi scorsi ha realizzato anche una pista ciclabile lungo viale dei Cappuccini grazie a materiale recuperato dalla vecchia pavimentazione –. Siamo quindi particolarmente orgogliosi di contribuire a rendere più green e sostenibile un’area come quella della strada di accesso ai paddock".

La Cooperativa trasporti Imola (Cti) ha collaborato e realizzato il lavoro per le fasi di fresatura, produzione e stesa.

"Abbiamo deciso di asfaltare dall’ingresso della Rivazza fino al paddock perché è la parte più sollecitata dal transito di mezzi pesanti – spiega Pietro Benvenuti, direttore generale dell’Autodromo –. Per noi la sostenibilità è importante, siamo un circuito certificato per gli eventi sportivi e sostenibili. La ripavimentazione è un primo passo per sperimentare questa tecnologia, con l’obiettivo di poter intervenire anche sulla riasfaltatura della pista attraverso questo processo innovativo che possa essere un esempio anche per gli altri autodromi nel mondo".

Grazie all’intervento, nell’arco di vita utile della pavimentazione è stato stimato un risparmio pari a: più di 78mila kg di bitume, pari al peso di circa 46 automobili; 1,6 milioni di kg di aggregati (corrispondenti al peso di 955 automobili), circa 115 viaggi di camion adibiti al trasporto dei materiali, oltre 1.182.125 kWh di energia (pari al fabbisogno mensile di circa 5.254 famiglie) e 74mila kg di CO2eq (equivalenti all’azione di assorbimento di circa 3mila alberi adulti in un anno). In aggiunta, sono stati recuperati 3.700 kg di plastiche dure riciclate.

Per quanto riguarda i dati del progetto, Gipave è stato impiegato per lo strato di usura di cinque centimetri (per 3.700 mq) e per lo strato di binder, quello inferiore, di dieci centimetri (per 1.300 mq). Per entrambi è stato utilizzato il 15% di ‘fresato’ derivante dalla demolizione di vecchie pavimentazioni. Oltre a ciò, è stata impiegata sabbia di recupero da scorie (12% per l’usura e 20% per il binder). È stato anche utilizzato un attivante di adesione che migliora l’adesione tra bitume e aggregati, prolungando la vita utile della pavimentazione.