Rumore, l’autodromo di Imola sfora due volte

A settembre superati i decibel consentiti: il totale del 2023 sale a quota cinque. Le proteste del comitato

Il direttore di Formula Imola, Pietro Benvenuti

Il direttore di Formula Imola, Pietro Benvenuti

Imola, 9 dicembre 2023 – Salgono a cinque gli sforamenti ai limiti di rumore previsti dalla normativa fatti registrare dall’Autodromo nel 2023. Ai tre di gennaio, quando a rompere la barriera dei decibel consentiti era stata la scuderia faentina AlphaTauri (test Formula 1) se ne sono infatti aggiunti altri due nel mese di settembre. La comunicazione è arrivata in questi giorni da Arpae. E dal momento che (come già accaduto a inizio anno) non si trattava di una delle 37 giornate in deroga sulle quali può contare Formula Imola per la propria attività di pista, toccherà (di nuovo) alla polizia locale multare la società di gestione dell’Enzo e Dino Ferrari, che però è come noto totalmente pubblica in quanto partecipata al 100 per cento dal Con.Ami. E il Consorzio, si sa, ha nel Comune il suo socio maggioritario con il 65 per cento delle quote. Per l’ennesima volta, dunque, il Municipio sanzionerà di fatto se stesso.

I due sforamenti di settembre fanno riferimento a giovedì 21 e venerdì 22, quando la pista era stata teatro di alcuni ‘Test tecnici di vetture da competizione’. In particolare, i tornanti dell’Enzo e Dino Ferrari avevano visto protagonista la Cadillac Vseries R. In quella circostanza, Ezio Roi (M5s) aveva parlato di "ossimoro allo stato puro" in riferimento alla quasi concomitanza dei test rumorosi con l’evento ‘Imola Green’ dedicato alla mobilità elettrica e andato in scena il successivo fine settimana.

Ma a protestare ere stato anche il Comitato Autodromo. Il gruppo di residenti che chiede da tempo maggiore attenzione sul fronte del rumore aveva scritto a Comune, Ausl e Arpae. "Le attività di pista, denominate in calendario ‘Test tecnici vetture competizione’ e per le quali non sono state autorizzate deroghe ai limiti massimi previsti dalle normative, hanno prodotto una rumorosità insopportabile che si è diffusa in buona parte della città – avevano sottolineato dal comitato Autodromo –. Per le famiglie più esposte, il rumore ha reso inabitabili i loro ambienti di vita. Puntualizziamo che ciò è avvenuto in giornate non previste come rumorose".

Da parte sua, nei suoi consueti rilevamenti mensili, Arpae ha constatato l’effettivo superamento dei limiti di rumore nelle postazioni 3, 7 e 8. Sforamenti "confermati anche dall’analisi dei dati riscontrati dalla postazione 0, situata in corrispondenza del tracciato dell’Autodromo, riferimento per la verifica dell’effettiva attività di pista", hanno precisato dall’Agenzia regionale prevenzione ambiente energia. Per questo motivo, Arpae chiede ora al Comune di "procedere per quanto di competenza relativamente alle sanzioni previste dall’articolo 6 comma 2 del Dpr 304/2001" e di essere messa a conoscenza degli "eventuali provvedimenti adottati".

Infine, una nota di colore che ormai da qualche tempo caratterizza le estati dell’Autodromo. Anche quest’anno, a partire da inizio luglio, le analisi di Arpae hanno certificato la presenza di livelli di rumore "elevati" anche nelle giornate caratterizzate da assenza di attività di pista. Così "ritenuto pertanto possibile che, come per gli anni precedenti, le alte temperature registrate e le condizioni di diffusa siccità del periodo abbiano influito sulla presenza della sorgente sonora cicale", Arpae ha svolto ulteriori indagini.

Il risultato? "I livelli di pressione sonora rilevati dal sistema di monitoraggio sono risultati significativamente influenzati sia dal rumore prodotto dal frinire delle cicale – confermano dall’Agenzia regionale per la prevenzione l’ambiente el’energia – che da attività esterne all’Autodromo".