"Settore da valorizzare. I prezzi sono scorretti"

Agricoltori protestano per le difficoltà del settore primario. Chiedono libertà di decidere i prezzi di vendita e valorizzazione dell'agricoltura.

"Settore da valorizzare. I prezzi sono scorretti"

"Settore da valorizzare. I prezzi sono scorretti"

Tra gli agricoltori del presidio – molti arrivati da lunedì – c’è qualche volto nuovo. Per Pietro Barbieri, 60 anni, è la prima giornata di protesta: "Gli altri giorni sono dovuto andare a lavorare, sono i primi giorni di semina – racconta –. Ma sono felice di aver potuto raggiungere i miei colleghi". Barbieri ha una azienda di frutta e verdura nella zona di Sesto Imolese, ‘Barbieri Pietro e Valentina’. Un’attività tramandata di generazione in generazione. Anche lui, come tanti altri presenti, non manca di raccontare le difficoltà dall’avere una attività agricola. "Sono dieci anni che sono un po’ in perdita. Non da andare sul lastrico, certo, ma avere un’impresa di questo genere implica anche investire molto in attrezzatura, cosa che le persone sottovalutano".

Ma cosa converrebbe fare per migliorare l’economia del settore primario? "Penso, soprattutto, che al di là delle direttive o delle leggi, dovrebbero lasciare la libertà a noi produttori di decidere il prezzo di vendita dei nostri prodotti – afferma – . Vediamo spesso al supermercato frutta e verdura venduta al consumatore a un prezzo quadruplicato rispetto a quanto è stata venduta dall’agricoltore. Va bene che di mezzo ci sono i trasporti e tante altre spese, ma penso che chi decida l’offerta finale se ne stia molto seduto in poltrona". Quello dell’agricoltura, però, secondo Barbieri (nella foto), non è un settore destinato a morire, anzi: "È grazie a noi che c’è da mangiare. Non potrà mai scomparire, ma questo non significa che non debba essere valorizzato – dice infatti speranzoso –Una medaglia al valore infine ai colleghi imprenditori, presenti come lui a protestare anche da più giorni. -Sono felice che in questa situazione ci sia molta complicità – conclude – Si è azzerata la competizione che si crea giustamente sul mercato, per un unico fine solidale. È così che andrebbero fatte le proteste".

f. p.