Trattori, la protesta continua. Quattro ore di corteo, bloccata di nuovo l’A14: "Non ci fermeremo qui"

Gli agricoltori ancora uniti per manifestare. Nel mirino anche la grande distribuzione. Gli organizzatori: "Un attacco pacifico per farci vedere". Si vuole proseguire fino a domenica.

Trattori, la protesta continua. Quattro ore di corteo, bloccata di nuovo l’A14: "Non ci fermeremo qui"

Trattori, la protesta continua. Quattro ore di corteo, bloccata di nuovo l’A14: "Non ci fermeremo qui"

La protesta dei trattori non demorde. Quella di ieri è stata un’ennesima giornata di mobilitazione, con un corteo che ha bloccato per alcune ore l’ingresso all’A14 di Castel San Pietro e rallentato il traffico. L’obiettivo, hanno spiegato gli organizzatori, rimane sempre e solo uno: attirare l’attenzione della politica europea e nazionale.

Anche ieri gli agricoltori di tutta Italia, si sono radunati al casello dell’A14 per raggiungere i manifestanti "fissi" da lunedì sul parcheggio parallelo alla San Carlo per far sentire la propria voce. Intorno all’una, tra un bicchiere di vino e una piadina fritta, in un clima che vuole mantenere la serenità e la coesione, Daniele Pasini, uno degli organizzatori della protesta, ha preso parola al megafono, annunciando l’organizzazione dell’"attacco". Un "attacco" che rimane sempre pacifico e che – nelle intenzioni – non vuole mai sfociare nel conflitto. Pasini ha sottolineato più volte infatti che i trattori non devono mai fermarsi: "Dovete sempre procedere, andare piano – ha ribadito – ma procedere! Dobbiamo rallentare e farci vedere, certo, ma non bloccare nessuno".

Le forze dell’ordine hanno presidiato il corteo che si è messo in moto intorno alle 13.30. Già verso le 14.30 alcuni mezzi hanno sfilato sotto alcuni uffici di aziende della grande distribuzione organizzata. Un obiettivo non casuale: tra le tante lamentele degli imprenditori del settore primario, c’è anche quella del sentirsi schiacciati dalle grande industrie. "L’agricoltura sta morendo!" sembrava quasi urlare a tal proposito un cartello appeso su uno dei trattori.

Nel mirino della protesta ci sono vari temi, dai prezzi pagati per i prodotti agricoli a norme europee come il ‘Green Deal’ che, a detta loro, ha posto regole troppo stringenti che danneggerebbero produttori e consumatori. Il ritiro di alcune misure che erano state annunciate non è ancora ritenuto sufficiente.

A differenza della giornata di martedì, quando la marcia non era durata più di un paio di ore, quella di ieri è stata nettamente più lunga: gli ultimi dei trecento trattori in marcia hanno infatti raggiunto il ‘campo base’ solo intorno alle 17.30, dopo quasi quattro ore dall’inizio del corteo, mentre il blocco delle forze dell’ordine sulla strada è stato rimosso ufficialmente intorno alle 18.

Per la serata, erano previste ulteriori riunioni per capire come muoversi nei prossimi giorni, dato che si vorrebbe mantenere il presidio almeno fino a domenica. La San Carlo potrebbe quindi vedere anche nel weekend ulteriori rallentamenti del traffico. Anche ieri pomeriggio, infatti, durante il corteo non sono mancati pesanti disagi, in una via che già di per sé è facilmente ostruibile, specialmente negli orari di punta. Ma non è mancata nemmeno la solidarietà da alcuni automobilisti con colpi di clacson e applausi. Qualcuno ha accostato la macchina e si è messo a filmare, qualcun altro ha mostrato un cartello di solidarietà. Grande partecipazione è stata espressa da parte di camionisti. Qualcuno ha anche abbassato il finestrino gridando "Viva l’Italia!". La certezza è che la protesta non è comunque ancora finita.

Francesca Pradelli