
Pienone nell’area allestita dal Comune sulle prime colline della città. Moltissimi stranieri: è la prima volta che vengono a vedere la F1 sul Santerno. "Qui un clima impagabile, la sera grigliate e magari un giro in centro".
Ti accoglie un ’Uè guagliò’ reso decisamente più spigoloso dall’accento tedesco. Il boccale di birra in mano è quasi un must del campeggio, fra tende, camper e roulotte ci sono coppie, famiglie e amici tutti intrecciati nel segno della Formula 1. C’è chi segue il grande Circus dai tempi di Verstappen, sì, di "papà Jos", come Tamara e Peter Lucassen, cittadini tedeschi ma originari della Germania, chi è entrato nel giro da poco, come una ’banda’ di ragazzi inglesi arrivati a Imola dopo un’estenuante maratona di 12 giorni di viaggio...."in treno". Fra i quattro camping allestiti dal Comune, nel terreno due passi dalla ’Vie en Rose’ ce n’è uno con vista e colonna sonora privilegiati dato che si affaccia sulla città e il suono dei bolidi arriva chiaro e forte.
Tanti, anzi, quasi tutti sono alla loro prima volta qui. Come Mariano Quirelli e Malvina San Damaso: maglia albiceleste e un tifo sconfinato per Franco Colapinto, il pilota argentino approdato in Alpine. "Siamo arrivati in macchina da Avellino – dicono –, la tenda? E’ un’ottima soluzione per risparmiare".
A stregare però è il clima: "Il campeggio è più divertente di qualunque cosa, posso conoscere molte persone e divertirmi – commenta, Claire Beck, arrivata direttamente dalla Svizzera –. Sono un habitué dei circuiti, mi è capitato di andare a Spa e a Monza, ma qui non ero mai venuta". Una decina di metri più avanti è festa grande sotto il gazebo allestito da una manciata di austriaci. Ljupco Kunovski, origini serbe, ma arrivato direttamente dalla Svezia, ha già stretto amicizia: "Forza Ferrari", si percepisce chiaramente in sottofondo a una musica assordante. "Sono venuto con cinque amici, tutti sulla cinquantina – racconta –, sono cinque anni che pianifichiamo questo viaggio". Il campeggio trabocca di passione per i motori, accanto a Ljupko c’è l’austriaco Simon Groechenig: "Abbiamo piantato la tenda da poco – dice –, non mi importa chi vincerà domenica, basta che sia una gara avvincente".
E le colline imolesi diventano come un piccolo stadio all’insegna della sportività. La coppia francese di Benjamin Caietta e Jessica Bourneil vivrà un weekend da avversari. Lui tifa per Kimi Antonelli, nel petto di lei batte un cuore rosso Ferrari come quello di Leclerc. "Abbiamo già visto 5 o 6 corse – dicono –, ma qui non eravamo mai stati".
Tante storie sotto i tetti di tanti camper e tante tende. Tamara e Peter Lucassen hanno deciso di "venire a Imola" temono che questo possa essere l’ultimo anno. Mentre mamma e figlia, Jenni e Anja Bender, ne hanno approfittato per inserire la tappa della Formula 1 sul Santerno nel loro viaggio di famiglia.
Assomiglia più a un esodo che a un viaggio invece quello di Ewan May e l’amico Henry Kemp. Arrivano dal sud dell’Inghilterra, da Chelmsford. Come? "In treno – rispondono –, abbiamo fatto 12 giorni di viaggio, ma nel frattempo ci siamo visti anche alcune delle più belle città d’Italia". Sono tifosi di Hamilton, sperano in una vittoria Ferrari, ma soprattutto che Imola "resti in calendario, perché la pista e la città se lo meritano".
Pregustano invece già gli infiniti barbecue di queste sere i tedeschi ("veniamo dalla Bavaria") Felix e Siggi Gleissner. "Sappiamo già che sarà un weekend indimenticabile. Il campeggio non ha prezzi bassissimi, ma sono in linea con l’evento". E poi snocciolano il loro programma: "Andremo a fare un giro in città, magari per mangiarci una pizza. Ma qui dentro – nel campeggio –, ce la spassiamo, perché si incontrano tante persone diverse ogni giorno, si stringono amicizie e poi...", E poi? "Anche fra tifosi avversari, non c’è discussione che non possa essere cancellata da un boccale di birra o da una stretta di mano".