Volontari al lavoro nel weekend. Riapre il sentiero Ca’ della Lama

Hanno partecipato Enduro Motor Vallery, Gruppo Mtb e Club nazionale Fuoristrada

Volontari al lavoro nel weekend. Riapre il sentiero Ca’ della Lama

Volontari al lavoro nel weekend. Riapre il sentiero Ca’ della Lama

È stato un fine settimana davvero impegnativo per i volontari di Enduro Motor Valley. Gli enduristi schierati in prima linea da tempo per la manutenzione ed il recupero della rete sentieristica della collina imolese si sono dati appuntamento sul crinale che divide la vallata del Santerno da quella del Senio. Un territorio falcidiato da centinaia di frane innescate dall’alluvione della scorsa primavera. Un esercito di 38 persone, che ha registrato anche la partecipazione attiva di molti componenti del Gruppo Mtb di Fontanelice e del Club Nazionale Fuoristrada, per materializzare le operazioni di riapertura dei passaggi più disastrati del sentiero di Ca’ della Lama. Un percorso di importanza storica perché, in passato, fu sfruttato dalle truppe americane in lotta per la conquista di Monte Battaglia durante il passaggio del fronte della Seconda Guerra Mondiale.

"A quei tempi questo sentiero era una vera e propria strada che collegava diverse case della parrocchia di Valmaggiore – spiega Otello Raspanti, memoria storica di Enduro Motor Valley –. Ora le abitazioni sono crollate, l’unico rudere ancora visibile è quello di Ca’ della Lama che dà il nome al tracciato". Una corsia tra i boschi che, con l’abbandono delle dimore del posto e gli implacabili effetti dello scorrere dei decenni, ha patito l’assenza di manutenzione alla rete viaria: "Negli ultimi dieci anni abbiamo più volte aperto questo percorso interrotto da alberi crollati o piccole frane – sottolinea Matteo Melli, giovane endurista di Fontanelice –. Stavolta, però, il lavoro è stato enorme perché in molti punti il sentiero era completamente sparito. Un passaggio trascinato a valle, insieme a grandi porzioni di bosco, da frane indescrivibili per chi non le ha viste da vicino". Già, e tornano alla mente le istantanee di devastazione dello scorso maggio quando le abbondanti piogge hanno fatto esondare i corsi d’acqua della Romagna e provocato un numero altissimo di smottamenti di terra lungo la dorsale collinare. "Con diversi tratti da ripristinare e con una quarantina di uomini in forza, abbiamo deciso di dividerci in più gruppi – aggiunge Simone Zaniboni, coordinatore delle operazioni –. Una strategia azzeccata come ha evidenziato il positivo stato avanzato dell’intervento. Adesso il collegamento è riaperto anche se, nelle prossime settimane, scenderemo di nuovo in campo per apportare altre migliorie".

Mattia Grandi