Bimba morta per asfissia a scuola: condannato il Comune di Recanati

La tragedia si era consumata circa 20 anni fa. L’amministrazione dovrà versare circa 600mila euro alla mamma della vittima che aveva sei anni

Il sindaco di Recanati Antonio Bravi

Il sindaco di Recanati Antonio Bravi

Recanati (Macerata), 25 aprile 2024 – Dopo un iter giudiziario lunghissimo, durato circa 20 anni, arriva una doccia fredda per il Comune di Recanati condannato dalla Corte di Appello di Ancona a risarcire una ingente somma, di circa 600.000 euro, per la morte di una bambina di soli sei anni, invalida al 100%, avvenuta a scuola per asfissia, probabilmente per un rigurgito, il 27 aprile del 2004.

Il Consiglio Comunale, convocato per martedì, è chiamato, infatti, ad approvare una variazione di bilancio, pari appunto a 600 mila euro, per far fronte alla richiesta di risarcimento danni, e conseguenti spese legali, avanzate dalla madre della bambina.

"Il Comune ad oggi è uscito sempre vittorioso, sia nel ricorso presentato al Tribunale di Macerata che dinanzi alla Corte di Appello Civile di Ancona”, specifica il sindaco Antonio Bravi.

La famiglia, però, non si è data mai pace e, anche se sono trascorsi circa 20 anni, chiede che il responsabile paghi. Per questo, subito dopo il decesso, si era rivolta ad un legale perché sia il Comune che la scuola fossero condannati, in solido, al risarcimento del danno, nella convinzione che la bimba si sarebbe potuta salvare se il personale addetto alla sua assistenza fosse intervenuto in maniera tempestiva. Il Comune, invece, ha sempre sostenuto la tesi che al momento in cui si era verificato il malore della piccola, il processo di asfissia si era già completato o era in fase avanzata e che, comunque, nessuna colpa poteva essere addebitabile al personale comunale. Malgrado, però, due sentenze sfavorevoli, la mamma della bimba si è rivolta alla Suprema Corte di Cassazione e la vicenda è ritornata all’attenzione della Corte di Appello di Ancona che di recente ha rivisto la sua precedente posizione sentenziando, questa volta, a favore del ricorrente.

"Per questo – aggiunge Bravi – in attesa di fare ricorso in Cassazione e con la speranza di ottenere la sospensiva, per prudenza dobbiamo prevedere in bilancio la somma nell’ipotesi di una condanna definitiva". All’Amministrazione comunale, quindi, non è rimasto altro da fare che rivolgersi di nuovo al suo legale, l’avvocato Riccardo Leonardi del Foro di Ancona, per far valere ancora una volta le sue ragioni. Per l’Amministrazione una grana non indifferente sia per la delicatezza della vicenda, incentrata sulla morte a scuola di una bimba di sei anni gravemente invalida, sia per l’onere economico a cui in tutti questi anni è stata chiamata a far fronte nelle diverse sedi giudiziarie.