Macerata, bambina morta prima del parto. "Asfissia causata dal cordone"

I risultati dell’autopsia, tra due mesi il responso del medico legale

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Macerata, 28 dicembre 2018 - Un'asfissia causata dal cordone ombelicale avrebbe ucciso la piccola nata senza vita venerdì scorso all’ospedale di Macerata. È un primo, provvisorio risultato dell’autopsia eseguita ieri mattina dal medico legale dell’Università di Chieti Cristian D’Ovidio, incaricato dal sostituto procuratore Luigi Ortenzi di fare luce sulla causa della morte e sulle eventuali responsabilità.

A rivolgersi alla procura erano stati i genitori della piccola, una coppia di Appignano, che di certo non pensava di trascorrere questi giorni di festa tra uffici giudiziari e obitorio. La mamma aveva portato a termine la gravidanza senza difficoltà, e nei giorni di Natale era attesa la nascita della piccola. La sera del 20, i due l’avrebbero sentita muoversi nel pancione.

Il 21, i genitori si sono presentati nel reparto di ostetricia per il monitoraggio, come si deve fare a ridosso del parto, per controllare che il bimbo stia bene. Invece i macchinari avrebbero rilevato l’assenza di battito cardiaco e questo ha fatto scattare l’allarme. La partoriente sarebbe stata portata in sala parto, dove però purtroppo la bambina sarebbe nata morta.

Da qui la decisione dei genitori di presentare un esposto, per sapere che cosa le sia successo e cercare di darsi una spiegazione, in un momento di dolore così profondo. La procura ha iscritto al registro degli indagati la ginecologa Sara Zanconi, che aveva seguito la gravidanza della donna, difesa dall’avvocato Fabio Tiranti, e l’ostetrica Valentina Ragugini, in servizio al momento del parto la sera del 21, difesa dall’avvocato, Claudio Marcolini.

Le due sono indagate per aver indotto colposamente l’interruzionee di gravidanza, un reato previsto dalla legge del 1964. Si tratta però di una ipotesi ancora tutta da verificare. La stessa direzione dell’Asur aveva comunque deciso di fare un riscontro diagnostico per chiarire la vicenda. La causa di quanto accaduto sarebbe dunque, in base ai primi accertamenti eseguiti ieri dal medico legale, l’asfissia causata dal cordone ombelicale intorno al collo.

Ma per capire quando questo sia avvenuto, e se possano esserci delle responsabilità, saranno necessarie ulteriori analisi istologiche sui campioni di tessuto prelevati ieri mattina; per queste analisi e per consegnare la relazione finale al sostituto procuratore Ortenzi, il dottor D’Ovidio ha chiesto due mesi di tempo. All’esame hanno partecipato i medici legali Roberto Scendoni, nominato dalle indagate, e Mauro Cirilli per la famiglia di Appignano, che è assistita dall’avvocato Fabrizio Giustozzi. Il funerale della bambina si terrà stamattina, alle 10.30, nella chiesa di Gesù Redentore di Appignano.