GAIA GENNARETTI
Cronaca

Frodi, il decalogo di Poste: "Colpiti tanti under 50"

Mariotti: l’80 per cento dei clienti colpiti ha tra i trenta e i cinquant’anni

"Un truffatore non può fare nulla senza di te" è lo slogan della campagna di informazione di Poste Italiane per contrastare le frodi online, perché il punto è proprio questo: i truffatori trovano terreno fertile in utenti non informati. Sul sito di Poste già da diversi anni è possibile consultare consigli, videoclip e pillole per evitare di incappare in situazioni spiacevoli e pericolose. Il materiale è in continuo aggiornamento come lo sono le tipologie di truffe ai danni degli utenti e l’azienda sta implementando anche il lavoro dal punto di vista della prevenzione. "Normalmente – spiega Alessandra Mariotti, responsabile Fraud Management Macro Area Centro Nord –, il nostro ufficio si occupa di attività interna preventiva, ma da circa due anni alcuni tipi di truffe sono aumentate così tanto che stiamo facendo anche attività preventiva verso l’esterno, gli utenti, attraverso una corretta e precisa informazione".

Il tipo di frode più frequente e pericolosa è quella che applica tecniche di social engineering: "Si tratta di un combinato di phishing (tentativo di convincere la vittima a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale, ndr), smishing (attuato attraverso messaggi di testo o sms, ndr) e vishing (avviene per telefono o tramite messaggio vocale, ndr). Il truffatore invia un sms dal tono allarmistico sul telefono della vittima con un link allegato. Se vi si clicca, si viene reindirizzati in un sito clone di Poste o altri istituti bancari dove all’utente viene richiesto di inserire alcuni dati, come le credenziali del conto o la password della propria carta o altre informazioni riservate". Successivamente, è possibile che l’utente venga contattato telefonicamente da qualcuno che si spaccia per operatore di Poste, di banca o forze dell’ordine e tenti di convincerlo a recarsi presso lo sportello atm o lo sportello di Poste per effettuare un trasferimento di denaro, chiedere codici o fare ricariche di PostePay: "È capitato che il malcapitato arrivasse all’ufficio postale con il truffatore ancora al telefono a dargli istruzioni".

L’obiettivo è quindi informare, in maniera capillare, tutti i cittadini e ricordare che Poste Italiane non invia sms per modificare i dati e le credenziali, e gli operatori non chiamano gli utenti chiedendo codici di accesso, codici di sicurezza o invitandoli a recarsi negli uffici postali per effettuare versamenti e spostamenti di denaro. Un rischio che non riguarda solo gli anziani, tutt’altro: "Abbiamo notato che l’80 per cento delle frodi che analizziamo colpisce clienti dai 30 ai 50 anni e che quindi hanno certa dimestichezza con i device. Ecco perché il nostro impegno è anche nel formare il personale agli sportelli in modo da riconoscere situazioni a rischio. Inoltre, dallo scorso anno, sia all’atm che sul pad agli sportelli postali, prima di effettuare operazioni appare un avviso specifico per allertare gli utenti ed eventualmente dissuaderli dal proseguire certe operazioni. È fondamentale aumentare la consapevolezza di tutti i cittadini – conclude Mariotti – in modo da aiutarli a riconoscere le truffe sul nascere e a difendersi adeguatamente".