
"Caparra della casa sparita" In due a processo per truffa
di Paola Pagnanelli
Accusati di truffa, sono sotto processo i civitanovesi Vittorio Rinaldelli, titolare dell’agenzia immobiliare, e Sasha Mazzone. I fatti da chiarire sarebbero avvenuti tra il giugno del 2018 e i primi mesi dell’anno successivo. Mazzone avrebbe messo in vendita la casa in cui abitava con i genitori e la compagna, in via Bixio. A giugno avrebbe stipulato una promessa di vendita con un civitanovese, al prezzo di 150mila euro con una caparra di 15mila, poi aumentata a 20mila euro; la vendita definitiva, in base agli accordi, si sarebbe dovuta perfezionare entro dicembre. Insieme con la promessa di vendita, Mazzone avrebbe rilasciato anche una procura a vendere l’immobile in sua vece al civitanovese, per un prezzo non inferiore a 142.500 euro. Una volta incassata la caparra però Mazzone sarebbe sparito. L’altro l’avrebbe cercato in ogni modo, fino a quando un giorno avrebbe trovato il padre nell’appartamento di via Bixio: questi gli avrebbe detto che si occupava solo Sasha della vendita, e che al momento era in Croazia. Due settimane dopo, Mazzone avrebbe revocato la procura a vendere e iniziato a chiedere ulteriori 30mila euro, poi ridotti a 15mila, dicendo di aver speso tutto all’estero, e senza quella somma la vendita a dicembre non ci sarebbe mai stata. Intanto, Rinaldelli avrebbe comprato l’appartamento da Mazzone, sugli atti ufficiali per la cifra di 259mila euro: in realtà, ne avrebbe versati solo 142mila, e il giorno successivo Mazzone ne avrebbe restituiti per 65mila euro, giustificando queste operazioni come dovute alla comparsa di vizi dell’immobile e a problemi di agibilità, emersi in seguito. In realtà, per l’accusa, quei vizi erano già noti a tutti tanto che era stato contattato un geometra per risolvere i problemi. Una volta scoperto che l’appartamento era stato venduto all’immobiliarista, il civitanovese avrebbe tentato di recuperare almeno i soldi versati per la caparra, senza mai riuscire in questa operazione. Così era partita la denuncia per truffa. Ieri per Rinaldelli e Mazzone si è tenuta la prima udienza del processo, in tribunale a Macerata, davanti al giudice Roberto Evangelisti. Per Mazzone, l’avvocato Donato Attanasio ha chiesto il processo con il rito abbreviato, fissato ad aprile dell’anno prossimo; nella stessa data, si concluderà (dopo l’esame dei vari testimoni) anche il processo con il rito ordinario per Rinaldelli, difeso dall’avvocato Federico Pezzoni. Il compratore che sarebbe stato vittima del raggiro si è costituito parte civile con l’avvocato Simone Santoro, chiedendo un risarcimento di 64mila euro.