Chi era Federico Garulli, morto a 21 anni nell’incidente in auto: amava tennis, atletica e sci

Il ragazzo li praticava anche insieme ai genitori. Era al secondo anno di Scienze motorie. L’Anffas vicino alla madre Katiuscia

L'auto schiantata e, nel tondo, un primo piano di Federico Garulli: il 21enne è morto sul colpo nello schianto

L'auto schiantata e, nel tondo, un primo piano di Federico Garulli: il 21enne è morto sul colpo nello schianto

Macerata, 3 aprile 2024 - Sempre allegro, sportivo, pieno di vita e di amici. Così era Federico Garulli, il 21enne rimasto ucciso lunedì sera in un incidente stradale mentre andava a una festa con i suoi amici. Figlio di Giovanni Garulli, che lavora in una ditta di ricambi e accessori per auto a Macerata, e di Katiuscia Carletti, dipendente dell’Anffas di Macerata, era sempre stato interessatissimo allo sport, tanto da praticarlo e da averlo scelto anche come studio universitario: si era infatti iscritto a Scienze motorie a Urbino, facoltà che frequentava da due anni.

Fin da bambino aveva praticato il tennis, poi per qualche tempo aveva lasciato questa disciplina per cimentarsi nell’atletica leggera come mezzofondista con la Sacen di Corridonia, società per la quale corre anche la madre. Dopo il Covid però aveva deciso di riprendere la racchetta, e spesso andava a giocare al circolo di Mogliano con gli amici e anche con i genitori.

"Un ragazzo semplice, educato e vero amante di questo sport" lo ricordano Alberto Troscè e gli altri soci del circolo tennis, che il 21enne praticava a livello amatoriale. Con il padre poi aveva imparato ad amare anche lo sci.

Fin dall’infanzia era amico di Leonardo Fanelli, il ragazzo rimasto ferito in modo piuttosto grave lunedì sera, anche lui studente universitario ma ad Ancona, e degli altri tre coetanei. Il gruppo si conosceva e si frequentava dall’infanzia, condividendo tante passioni e mille occasioni di svago di festa. Una compagnia piena di vita e di allegria, che mai pensava di dover affrontare un lutto simile.

Intorno ai genitori si sono stretti i familiari e tantissimi amici, per cercare di portare un po’ di conforto in questo momento straziante. "Siamo vicini alla nostra dipendente" dicono dall’Anffas, dove Katiuscia Carletti lavora da molti anni.

L’Associazione sarà chiusa domani, per consentire a tutti di partecipare alla cerimonia funebre di Federico. Proprio rivolgendosi al ragazzo, con un post su Facebook, Anffas si è impegnata a non far mancare il proprio sostegno alla sua mamma.