Paura a Matelica: cinque lupi attaccano un gregge

Il branco ha sbranato 38 pecore nell’azienda agricola Copponi. Coldiretti: allevatori all’esasperazione

I capi massacrati dai lupi

I capi massacrati dai lupi

Matelica, 19 marzo 2018 - Cinque lupi all’attacco, sbranate 38 pecore: è il triste resoconto di quanto accaduto nell’azienda agricola Copponi di Matelica venerdì pomeriggio. Mentre Mirco Copponi e suo padre erano nella stalla, cinque lupi hanno oltrepassato le recinzioni e attaccato il gregge.

Richiamati all’esterno dall’abbaiare dei cani da pastore, i Copponi non hanno potuto fare altro che assistere inermi al massacro. La stessa azienda, pochi giorni prima, aveva subito un primo attacco e perso una dozzina di capi.

«Una situazione, quella della fauna selvatica in regione – scrive Coldiretti –, totalmente fuori controllo e per la quale abbiamo chiamato nei giorni scorsi il comparto alla mobilitazione generale. A quasi due anni dalla manifestazione sotto la sede della Regione, con oltre 2mila agricoltori e allevatori arrivati da tutta la regione per protestare, non sono ancora arrivate risposte dalla politica. Oltre a fronteggiare quotidianamente animali selvatici lasciati proliferare in maniera indisturbata, le aziende devono fare i conti anche con la burocrazia lumaca che rallenta il meccanismo dei rimborsi, in molti casi fermi al 2014».

Allevatori all’esasperazione, non solo per i lupi ma anche per i cinghiali, che sembrano essere sempre più numerosi e costituendo un danno per gli agricoltori.

«In tutto questo tempo – continuano da Coldiretti – abbiamo lavorato per presentare proposte come un piano per il controllo numerico dei selvatici, per gestire la fauna oltre i periodi regolari di caccia, e l’emanazione di un regolamento unico per gli otto Atc regionali nonché un documento che potesse fare da base per una nuova legge regionale. Tutto fermo. Nel frattempo, oltre ai lupi, la campagna è invasa da cinghiali che distruggono i campi ma che scorazzano anche nei centri abitati alla ricerca di cibo, creando gravi pericoli per l’incolumità delle persone, senza contare anche i corvi e gli storni che si accaniscono contro i frutteti. Nei giorni scorsi, durante un incontro in Regione, al presidente Ceriscioli sono state ribadite le richieste della categoria e si è in attesa di risposte e atti concreti in tempi certi».