
Il corso di autodifesa organizzato dall’Università con il Cus, destinato a studentesse e personale d’ateneo
Al via il corso di autodifesa promosso da Unimc e Cus Macerata, dedicato a studenti, studentesse e personale dell’ateneo al fine di offrire strumenti pratici per affrontare situazioni critiche con maggiore fiducia. Martedì si è svolto il primo incontro, che sarà seguito da altre nove lezioni accolte nella struttura temporaneamente affidata all’uso del Cus Macerata, la palestra della scuola elementare IV Novembre. "Lo scopo è fornire ai quindici partecipanti uno strumento efficace per difendersi da eventuali aggressioni – spiega Laura Moretti, referente dell’attività universitaria Fijlkam judo – partendo prima da una difesa comportamentale in grado di individuare la situazione di pericolo; il successivo passaggio è quello dell’allontanamento dalla criticità o del tentativo, ove possibile, di "abbassare i toni" della situazione. Solo quando non c’è altro rimedio, in presenza quindi di aggressione fisica, si passa alla difesa: durante le lezioni viene insegnato il modo per rispondere e liberarsi da chi ti afferra i polsi o strattona, ti stringe il busto e così via. L’avvicinamento a queste tecniche di difesa è graduale e con una propedeutica adatta a raggiungere lo scopo finale". Un progetto che arriva in ateneo dopo aver riscosso un buon successo tra i lavoratori, con un precedente percorso pensato al fianco del sindacato. "Il Cus Macerata aveva già affrontato questa problematica dietro istanze di lavoratori – continua Moretti –. Lo scorso anno era stato organizzato un progetto simile con il sindacato Cisl e Funzione pubblica di Macerata, che aveva riscosso altrettanto successo. In quel caso i destinatari erano dipendenti pubblici, con la stessa priorità di insegnare come mettersi in sicurezza e allontanarsi dalle situazioni di criticità. Poi, nella normale interlocuzione tra Cus e Ateneo, l’Università ha accolto e replicato il progetto per i suoi studenti e personale". Molto presente la componente femminile che, come evidenzia la referente Moretti, risulta essere la quasi totalità dei partecipanti: "Il corso era aperto a entrambi i sessi, ma c’è stata una quasi totalità di adesione femminile. È facile percepire la sensazione di scarsità di sicurezza: le ragazze e le signore che frequentano si sentono poco sicure nella vita quotidiana, motivo per il quale accedono a questo tipo di progetto". In programma anche un corso stabile e riconosciuto che possa fornire a tutti gli interessati gli strumenti base di autodifesa psicologica e fisica. "Visto il successo dei due progetti – conclude in merito Moretti – a settembre il Cus avvierà un corso specifico di difesa personale in via stabile, e sotto l’egida della Fijlkam (Federazione italiana judo lotta karate arti marziali)".