PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Macerata, inclusione negata: “Niente gita a Parigi per mia figlia disabile”

I genitori raccontano l’odissea della figlia: “Ha finito le medie con il massimo dei voti, il primo anno del liceo andò in gita a Dublino, e ora perché no?”. Il Comune di Macerata non copre i costi per l’assistenza di cui lei ha bisogno

Gli studenti davanti all’ingresso di una scuola superiore in procinto  di entrare  in classe  (foto d’archivio)

Gli studenti davanti all’ingresso di una scuola superiore in procinto di entrare in classe (foto d’archivio)

Macerata, 27 maggio 2024 – “Si parla tanto di inclusione e di feste della famiglia. Ma quest’anno ancora non sappiamo se nostra figlia potrà fare il viaggio con la classe”.

Osvaldo Calzolaio e Giselda Pianesi vogliono far conoscere le vicissitudini con cui ogni giorno si confronta una persona disabile, raccontando cosa sta capitando alla figlia 16enne, iscritta al secondo anno del liceo linguistico.

“Nostra figlia ha disabilità comportamentali, fisiche e relazionali, problemi alla vista e altre difficoltà, per le quali ha bisogno di assistenza. Tuttavia con il giusto aiuto riesce a studiare, ha finito le medie con il massimo dei voti e, su suggerimento delle insegnanti, l’abbiamo iscritta al linguistico. Al liceo è stata accolta benissimo, la dirigente è molto attenta e ci sostiene sempre. Ogni anno il liceo organizza una gita all’estero, e lei in prima è andata con gli altri a Dublino. Il suo assistente, un maschio, non poteva seguirla, ma l’altra assistente si è messa a disposizione e la preside, battendosi molto, ha ottenuto che il servizio fosse pagato dal Comune”.

Molti pensano che le gite siano inutili per i disabili, non è affatto così. “Da quel viaggio è tornata più matura, era un’altra persona e aveva migliorato l’inglese. Noi, contentissimi, pensavamo che dopo il primo anno non ci sarebbero stati problemi a farla partire”. E invece giovedì, a ridosso della partenza per Parigi prevista per sabato prossimo, una telefonata fa crollare il mondo.

“Un dipendente della cooperativa che fornisce gli assistenti – prosegue Calzolaio – mi ha detto che la convenzione con il Comune non copre le gite. Quindi noi dovevamo stipulare una convenzione con la coop, poi il Comune avrebbe rimborsato la spesa. Io mi sono innervosito per quella chiamata a sorpresa. Poco dopo mi ha contattato un’assistente sociale del Comune, dicendomi che c’erano altre 50 richieste di assistenza e il Comune non riusciva a coprirle tutte. Poi ha aggiunto che il Comune avrebbe comunque pagato, se io avessi fatto la convenzione con la coop. Ma allora non era un problema di soldi, la verità è che Vannacci regna sovrano. Si fa la festa della famiglia, si parla di inclusione, e alla fine ci troviamo così. Che inclusione è? Allora l’assitente sociale mi ha risposto che avrebbero trovato le risorse e mi ha assicurato che mi avrebbe fatto sapere a breve. Non l’ho più sentita”.

La ragazza soffre molto per le sue difficoltà sociali e dove invece è stata accolta, ad esempio all’Avis, ottiene grandi risultati: è campionessa nazionale nei 60 e 80 metri. “La scuola ha fatto tutto il possibile. Ma ancora oggi non sappiamo se lei potrà fare, come suo diritto, il viaggio con la classe, con il rischio che si senta sempre più isolata e che le sue potenzialità, enormi, come ci dicono gli esperti che la seguono, restino chiuse nella sua cameretta".