"Limite a trenta all’ora in corso Cavour, questione di sicurezza"

Alberto Cicarè, consigliere comunale di Strada comune, sostiene che l'introduzione delle zone 30 a Macerata sia la soluzione migliore per migliorare la sicurezza del traffico. Secondo Cicarè, queste zone dovrebbero essere implementate in determinate aree della città, come corso Cavour e i quartieri di Collevario e Colleverde. L'obiettivo sarebbe quello di ridurre la velocità del traffico attraverso interventi sulla sede stradale, come chicane, rotatorie e un diverso tipo di pavimentazione. Cicarè ritiene che coinvolgere i cittadini e i negozianti nel processo decisionale sia fondamentale. In passato, un tentativo simile a Villa Potenza ha suscitato proteste, ma Cicarè crede che una comunicazione adeguata e interventi mirati possano rendere le zone 30 efficaci per la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti.

"Limite a trenta all’ora in corso Cavour, questione di sicurezza"

"Limite a trenta all’ora in corso Cavour, questione di sicurezza"

"Le zone 30 in una città come Macerata sono la soluzione più adatta per risolvere i problemi di sicurezza del traffico". Alberto Cicarè, consigliere comunale di Strada comune, sarebbe più che favorevole all’introduzione del limite di velocità di 30 chilometri orari in alcune zone della città. La norma è stata di recente messa in pratica a Bologna, suscitando pareri contrastanti. "Credo che questi interventi debbano riguardare determinate aree e quartieri. In primis, corso Cavour, ma anche quartieri come Collevario e Colleverde. La zona 30 è uno strumento che va sicuramente caldeggiato". Cicarè è anche presidente di Ciclostile, associazione che da anni si occupa di mobilità sostenibile: "Gli interventi avrebbero un costo minimo, con interventi specifici sulla sede stradale per rendere il traffico meno veloce".

"Forzare le macchine ad andare più piano tramite chicane, rotatorie, un selciato diverso che dia l’idea a pedoni e ciclisti di sentirsi protetti. È uno strumento che va preparato, con cittadini e negozianti, in quanto deve essere un processo partecipato". Nel 2014 l’amministrazione Carancini provò, a Villa Potenza, ad applicare il limite di velocità a 30 km/h dentro borgo Peranzoni. A seguito delle proteste di cittadini e commerciati, la norma venne ritirata. "Quella volta non venne fatta una comunicazione adeguata – aggiunge Cicarè –, è pur vero che un residuo di quell’esperimento, la rotatoria sulla strada di borgo Nicolò Peranzoni, rimane tutt’ora e riduce la velocità delle auto. In altre città dove sono stato si ha, in alcuni quartieri, quelli con il limite a 30 km/h, l’idea di entrare in una zona particolare, protetta per gli utenti deboli della strada, con il traffico rallentato".

"Si crea una specie di varco, un restringimento, o dei piccoli dossi, detti "cuscini berlinesi", che non si estendono a tutta la carreggiata. Oppure un manto stradale con dei sampietrini, che diano l’idea di una zona di rallentamento. Corso Cavour – sottolinea Cicarè –, è quella che dovrebbe essere la prima zona 30 in città; generalmente si va piano ma quando il traffico è rado le auto sfrecciano, con grandi pericoli per i pedoni che attraversano; ma le metterei anche nei quartieri dove i bambini giocano, gli anziani attraversano. Per ridare vita ai quartieri le auto vanno messe in secondo piano".

Lorenzo Fava