Macerata, processo a Luca Traini. La ragazza ferita chiede 750mila euro

Mercoledì 9 la prima udienza. Si costituiranno oarti civile Comune, Pd e Acsim

L’arresto di Luca Traini bloccato e ammanettato dai carabinieri

L’arresto di Luca Traini bloccato e ammanettato dai carabinieri

Macerata, 8 maggio 2018 - Il Comune , con sindaco e giunta, il Pd, l’Acsim, e naturalmente le persone ferite o sfiorate dai proiettili che partivano dalla Alfa 147 nera il 3 febbraio. Sono almeno undici i soggetti che si costituiranno parti civili nel processo in corte d’assise che si aprirà mercoledì 9 maggio a carico di Luca Traini, accusato di strage, tentato omicidio plurimo e danneggiamenti aggravati dall’odio razziale. Tra loro c’è chi chiederà un risarcimento di 750mila euro, come uno dei feriti, la nigeriana Jennifer Otioto, e chi invece lo farà solo come gesto simbolico contro il razzismo, come l’Acsim (l'Associazione centro servizi immigrati Marche).

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Jennifer Otioto, unica donna ferita da TrainiChi aveva annunciato da subito l’intenzione di essere al processo, a tutela di una città senza dubbio danneggiata dalla sparatoria di quel sabato mattina, era stato il Comune. Assistiti dall’avvocato Carlo Buongarzone, si costituiranno sia il sindaco Romano Carancini sia la giunta. Ci sono poi i feriti dai colpi di Traini. La nigeriana, unica donna e unica della quale il maceratese si era detto dispiaciuto, per il proiettile preso al braccio si costituirà con l’avvocato Raffaele Delle Fave, che per lei ha chiesto 750mila euro.

L’avvocato Marco Romagnoli ha chiesto invece centomila euro per un altro immigrato, sfiorato all’orecchio. Danno non quantificato per Wilson Kofi, ferito al torace, per Omar Fadera, al gluteo destro, e Omagbon Festus, ferito alla gamba sinistra, tutti assistiti dall’avvocato Paolo Cognini. Come pure non è stato possibile quantificare il danno per Mohammad Toure: il 25enne del Mali era finito in rianimazione a Torrette, ferito al fegato da un proiettile che gli ha sfiorato un polmone, e tuttora alle prese con i postumi.

Il ragazzo, difeso dall’avvocato Gianfranco Borgani, ha avuto il permesso di soggiorno per motivi di giustizia; era comunque in regola con il permesso. Chiesti 2.500 euro invece per il giovane che era con lui quella mattina, Diabj Makan, sempre assistito dall’avvocato Borgani. L’Acsim si costituirà con l’avvocato Bruno Mandrelli, «ma è un gesto simbolico – spiega il legale –. Nella mission statutaria c’è anche la tutela degli associati contro le discriminazioni razziali, consentita ad una serie di associazioni dal ministero. Non è un tentativo di avere dei soldi, che comunque nel caso saranno devoluti a qualche buona causa».

Il Pd, con l’avvocato Nicola Perfetti, ha indicato una provvisionale di 50mila euro, non legata solo al danno causato al vetro infranto della sede in via Spalato. Anche questo è un gesto politico, nato anche dal fatto che Traini, nei suoi interrogatori, ha sostenuto di essere disoccupato a causa dei dazi imposti alla Russia da Renzi, che avrebbero contratto il mercato del lavoro. «Non è possibile che si dica qualsiasi cosa, a destra o a sinistra, come ad esempio con il fantoccio del duce – spiega l’avvocato Perfetti –. Vogliamo che sia ripristinato un principio di tutela da parte delle istituzioni, e la magistratura lo è, del vivere civile. Uno dei punti fondamentali che non si possono mettere in discussione è che non si può andare in giro a sparare alla gente, anche se si ritiene di essere stati danneggiati da qualcosa».

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Non ha ancora deciso cosa farà il Gus: «Valuteremo se costituirci – dice Paolo Bernabucci –, ma per ora penso che non lo faremo: si costituisce già il Comune che rappresenta tutti, anche noi». Si tratta comunque di discorsi teorici, visto che Traini non ha moltissimi mezzi per quanto il suo legale, l’avvocato Giancarlo Giulianelli, abbia provato a risarcire chi aveva subito dei danni. Per l’imputato, il difensore ha chiesto il processo con l’abbreviato, che dà diritto allo sconto di un terzo sulla pena. Un ulteriore sconto potrebbe arrivare dalla parziale incapacità di intendere e di volere certificata dallo psichiatra Giovanni Battista Camerini.