L’utilità e i pericoli del cellullare secondo Boccoli e Botosso

I due noti attori approno la stagione di prosa al teatro Angeletti di Sant’Angelo in Pontano

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Su il sipario al teatro Angeletti di Sant’Angelo in Pontano con un grande inizio per la stagione di prosa: domani, alle 21.30, per il festival Storie, arrivano Benedicta Boccoli (nella foto) e Claudio Botosso in "Dis-Order". Uno spettacolo tratto da un testo di Neil Labute (traduzioni di Marcello Cotugno, il regista, e Gianluca Ficca), diviso in due atti, "Land of death" e "Helter Skelter". L’autore introduce l’oggetto feticcio della società contemporanea: il cellulare. Non lo fa come mero accessorio, status symbol, ma come elemento drammaturgico decisivo ai fini del destino dei personaggi.

Benedicta Boccoli, qual è il ruolo del cellulare?

"E’ protagonista della nostra vita, in generale. Ne siamo dipendenti. Da qui possono nascere storie. Come quelle di "Dis-Order". Nel primo atto una coppia: lei è incinta e vuole tenere il bambino, lui no. Lui è al lavoro, lei in clinica ad abortire. Terminato l’intervento, la donna riceve un messaggio: è suo marito che le dice che potrebbero tenere il bambino, ma è tardi. Lui lavora al World Trade Center ed è l’11 settembre, il giorno della distruzione. La donna, che ha perso marito e figlio, resta sola con il messaggio del marito registrato sul cellulare. Lo ascolta e lo riascolta. Nel secondo atto, invece, in un ristorante, marito e moglie si incontrano per una pausa dallo shopping natalizio. Lei chiede al marito di poter usare il cellulare per fare una chiamata; l’uomo finge di non averlo ma poi è costretto a darglielo. L’ultimo numero che appare sul display è la sorella di lei, con cui il marito la tradisce da sei anni".

Com’è stato prepararsi a queste storie?

"Labute è un autore straordinario, tiene conto del pubblico e degli attori. Si tratta di testi molto drammatici, ma con i quali si entra subito in empatia. Sono storie comuni, potrebbero capitare a tutti".

Progetti in cantiere?

"Ho appena finito di girare un cortometraggio, "Come un fiore", sulla prevenzione del tumore al seno e sull’accettazione del corpo dopo la malattia".

Prenotazioni 0734.632800, 0734.710026.

Lucia Gentili