Macerata, nomine nella sanità. "Gozzini al posto di Draisci, scelta che crea altro caos"

Chantal Bomprezzi, segretaria regionale del Pd: "All’Ast di Macerata va il direttore di Torrette, come se quest’ultimo fosse un presidio di terzo livello"

Chantal Bomprezzi del Pd e Marco Gozzini nuovo commissario Ast Macerata

Chantal Bomprezzi del Pd e Marco Gozzini nuovo commissario Ast Macerata

Macerata, 17 aprile 2023 – Giudizio critico del Partito Democratico sulle nuove nomine nella sanità da parte della giunta regionale, in particolare su quella di Antonio Draisci a direttore del Dipartimento regionale Salute, una scelta ritenuta incomprensibile: "Nulla da dire sulla persona e sulla professionalità del dottor Draisci – sottolinea la segretaria regionale Dem Chantal Bomprezzi - ma si tratta di una figura prettamente amministrativa chiamata per i prossimi tre anni ad un compito ben diverso".

Chantal Bomprezzi del Pd e Marco Gozzini nuovo commissario Ast Macerata
Chantal Bomprezzi del Pd e Marco Gozzini nuovo commissario Ast Macerata

"Il presidente Acquaroli e la sua giunta di destra – prosegue Bomprezzi - hanno cambiato le pedine rimandando la soluzione dei problemi della sanità regionale e creando ancora più caos nel livello decisionale. Draisci, infatti, era commissario straordinario della Azienda sanitaria territoriale di Macerata, dove lo sostituirà il dottor Armando Marco Gozzini, che rimarrà comunque direttore a Torrette, come se Torrette fosse un presidio di terzo livello dove ci si annoia e si ha tempo per fare altro".

La segretaria regionale Dem sottolinea come anche altri commissari straordinari siano stati chiamati a coprire territori più ampi. "Un valzer che non risolve nessuna delle criticità. Mentre è in atto una profonda crisi del sistema sanitario regionale, con i pronto soccorso che non funzionano, liste di attesa lunghissime, un forzato ricorso alla sanità privata, si decide di lasciare sospesa ogni decisione e ogni intervento volto a migliorare l’efficienza e la funzionalità dei nostri ospedali marchigiani. Prorogare i commissari come ha scelto di fare la giunta Acquaroli significa, infatti, tenere sospesa ogni riforma della sanità marchigiana e lasciare operatori e cittadini della nostra regione abbandonati a loro stessi".