Aceto Balsamico patrimonio Unesco: "Richiesta già fatta, che confusione"

Infuria lo scontro tra l’Ivaci e i Consorzi di tutela sulla ’paternità’ della domanda di riconoscimento. Grosoli: "Il governo sostiene l’istanza? Il ministro Sangiuliano non è informato. Se ne parla dal 2019" .

Aceto Balsamico  patrimonio Unesco: "Richiesta già fatta, che confusione"

Aceto Balsamico patrimonio Unesco: "Richiesta già fatta, che confusione"

La ‘paternità’ della richiesta di riconoscimento dell’aceto balsamico quale patrimonio immateriale dell’Unesco continua a fare discutere. A fronte della dichiarazione dell’Ivaci (Istituto valorizzazione aceti e condimenti Italiani) di "aver stimolato questo riconoscimento", citando l’intervento di Stefano Galli – consigliere per gli enti locali del del ministro della Cultura, che ha annunciato ufficialmente il sostegno del Governo italiano – interviene Mariangela Grosoli (nella foto), presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP: "Concordo con quanto correttamente detto da Enrico Corsini, presidente del Consorzio Tutela Aceto balsamico tradizionale di Modena e da Maurizio Fini, presidente e Gran maestro della Consorteria di Spilamberto", rimarca Grosoli. "Evidentemente il ministro Sangiuliano non si è documentato bene o si è confuso pensando di essere nella platea giusta ossia quella dei Consorzi di tutela. La domanda è già al ministero dal 2019 come prima istanza e nel 2023 è stata riproposta e il comitato che la propone è composto dai due soggetti che soli possono per legge fare promozione, i Consorzi di tutela del balsamico Igp e Dop, unitamente alle due associazioni autorizzate dai Consorzi, ossia la Consorteria e la Confraternita". Dunque la richiesta "esiste già da anni e non è da attribuire all’Ivaci, associazione molto generica che tutela aceti e condimenti e che non rientra tra quelle è autorizzate a promuovere il balsamico".

In riferimento al ‘Balsamic Day’, istituto il 25 marzo dall’Ivaci, Grosoli specifica che "anche qui c’è molta confusione in quanto una Giornata dedicata già esiste (1 novembre) e l’abbiamo lanciata nel 2020 su scala mondiale, come Consorzio ossia l’unico soggetto tutelato per la promozione e vigilanza dell’aceto balsamico".

Posizione ribadita da Cesare Mazzetti, presidente di Acetum e della fondazione Qualivita: "Ad aprile entrerà in vigore la riforma europea in tema di indicazioni geografiche che, ribadendo quello già sancito dalla normativa italiana (decreto legislativo 297/2004), prevede l’attribuzione delle attività di promozione e valorizzazione del balsamico solo ai Consorzi riconosciuti e alle associazioni autorizzate da questi ultimi".

Da parte sua, Ivaci fa sapere di non volere "alimentare sterili ed anacronistiche polemiche. L’istituto vuole essere un’opportunità per il settore. Chi lo guarda come una minaccia ha qualcosa da ‘proteggere’, che non conosciamo. Non utilizziamo fondi pubblici, ma proviamo in un comparto in preoccupante flessione dei consumi, a valorizzare quello che abbiamo. Poco conta la primogenitura, serve fare, fare bene e presto, chiunque si adoperi, l’importante che porti risultato. Produzioni in Slovenia, Cipro, Grecia, aumenti delle tariffe alle produzioni richieste alle aziende per la contrazione dei consumi, queste sono le vere minacce al settore di cui preoccuparci".