Alice Neri, una fiaccolata per la ragazza morta carbonizzata: "Vogliamo giustizia"

Promossa dai familiari in collaborazione con la Casa delle donne, si terrà nel pomeriggio di domenica 18 dicembre in centro storico

Modena, 7 dicembre 2022 - Una camminata in ricordo di Alice, organizzata ad un mese di distanza dal suo assassinio dai familiari della vittima in collaborazione con le associazioni contro la violenza alle donne. Sarà infatti la casa delle donne a promuovere domenica 18 dicembre la fiaccolata che, a partire dalle 17, si svolgerà in centro storico proprio in memoria di Alice Neri, il cui assassino ad oggi non ha ancora un nome. La volontà è quella di chiedere una tutela maggiore alle vittime di ogni genere di violenza ma anche, ad un mese dall femminicidio, per quanto riguarda i familiari della vittima, lanciare un nuovo appello affinchè l’autore del terrificante gesto non resti a piede libero.

Alice Neri morta carbonizzata
Alice Neri morta carbonizzata

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"Per mia sorella non c’è più nulla da fare – aveva sottolineato il fratello nei giorni scorsi – Un assassino è a piede libero ed è fondamentale catturarlo prima che altre donne rischino di subire ciò che ha subito mia sorella poiché non vi è nulla di più terribile". La fiaccolata è volta ad accendere un riflettore su tutte le vittime di violenza, su tutte le vite spente per mano di un vile assassino e la speranza dei familiari della mamma 32enne è che queste ore siano decisive per la cattura dell’autore. Per il momento l’unica certezza restano quei ‘buchi’ nel tempo in cui nessuno sa chi abbia contattato la vittima. Ci sono quelle due ore impiegate da Alice per tornare a Rami di Ravarino, dopo il lavoro (solitamente la 32enne impiegava trenta minuti dall’azienda a casa). Ci sono i dieci minuti di attesa nel parcheggio del bar, giovedì notte, prima di mettere l’auto in moto e dopo aver salutato il collega col quale la vittima era rimasta circa sei ore. C’è quello spazio di tempo, tra le 2.40 e le 3.30 in cui la sua vettura passa sotto ad una telecamera ma, appunto, alle 3.40 la posizione del suo cellulare viene rilevata ancora una volta al bar. Poi c’è la giornata di venerdì, quella in cui il suo corpo viene trovato carbonizzato nel baule dell’auto. Alle 12 della stessa giornata la vettura non era nelle campagne di Fossa: chi ce l’ha portata? E quando? Il mistero, a tre settimane di distanza dall’atroce delitto, ancora non è stato risolto.