Alice Neri uccisa e bruciata, assassino 'braccato'

E' al giro di boa l'indagine sull'omicidio della 32enne: occhi puntati sul ’terzo uomo’

Modena, 6 dicembre 2022 - Il cerchio si sarebbe stretto proprio in queste ultime ore e l’assassino sarebbe braccato. Gli inquirenti sarebbero vicini ad una svolta nel caso Alice Neri, la giovane mamma di Rami di Ravarino trovata morta carbonizzata nel baule della propria auto a Fossa di Concordia il 18 novembre scorso. In base a quanto trapelato nel mirino degli investigatori ci sarebbe il terzo uomo, ovvero una persona entrata nella vita della giovane mamma nel recente passato che potrebbe aver lasciato momentaneamente la Bassa. Il sospettato di cui in paese si vocifera da giorni e al quale i carabinieri sarebbero arrivati dopo aver analizzato, studiato, catalogato le immagini estrapolate dalle telecamere della zona ma anche contatti telefonici e risultati delle celle telefoniche.

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Alice Neri
Alice Neri

Nelle ultime ore sarebbe stata fatta ‘un’autopsia psicologica’ sulla vittima: ricostruiti rapporti, conoscenze, persone più o meno vicine ad Alice e alla sua famiglia ed eventuali rancori. Sotto la lente degli investigatori pare siano finite in queste ore anche altre strade del paese che potrebbe aver percorso l’auto di Alice quella sera.

Sulla direttrice presa dalla sua vettura, quella che dalla via Santi immette in via per Vallalta e da questa frazione in via Mazzalupi, poco dopo il caseificio San Paolo si interseca la via Forella. Quest’ultima strada accoglie una diramazione ghiaiata e sterrata, senza sbocco, chiamata via Ubertosa. Chiacchiere insistenti parlerebbero della presenza di forze dell’ordine intente a cercare filmati anche su questi due percorsi. Per il momento, lo ricordiamo, gli unici indagati per l’omicidio restano il marito di Alice, Nicholas e il collega con il quale la sera prima di essere uccisa Alice si fermò al bar di Concordia per oltre sei ore.

Quello che è certo è che restano tanti punti oscuri sulla dinamica di quella sera: Alice, dopo l’aperitivo con il collega al bar di Concordia ha atteso dieci minuti prima di mettere l’auto in moto invece Marco, il collega sardo, avrebbe lasciato il piazzale alle 2.30 per poi svoltare a destra.

Dopo di che l’auto di Alice avrebbe svoltato a sinistra e alle 2.51 la sua Ford Fiesta è passata sotto le telecamere di un caseificio. Eppure alle 3.40 di venerdì mattina la ‘posizione’ del suo cellulare era ancora davanti allo Smart Cafè, da cui si era allontanata un’ora prima (in teoria). La chiave del mistero dovrebbe essere proprio lì: in quella manciata di minuti in cui qualcuno, forse il suo assassino, l’avrebbe prima chiamata e poi raggiunta. E’ stata uccisa giovedì notte Alice? O è rimasta nelle mani dell’assassino per ore prima di essere uccisa? Domande terribili a cui forse, finalmente, tra qualche ora sarà possibile dare risposta. Pare infatti che il lavoro degli investigatori, negli ultimi giorni, abbia portato a una svolta significativa. Anche i familiari della vittima sono trincerati nel silenzio. La gente aspetta risposte per un omicidio che ha scosso l’opinione pubblica.