
Carabinieri davanti all’abitazione di Pavullo, nel riquadro la vittima Gianni Iacconi
Modena, 23 gennaio 2024 – La cerchia di amici, soprattutto alcuni giovani stranieri con i quali era solito trascorrere le serate nell’abitazione di famiglia, sull’Appennino modenese, nella piccolissima frazione di Acquanuova. È su queste persone – che si sarebbero intanto rese irreperibili – che si concentrano le indagini dei carabinieri di Modena per far luce sul misterioso decesso di Giovanni Iacconi, trovato cadavere sabato scorso nella casa di Acquabuona, Pavullo, Appennino modenese.
Pare che l’uomo fosse morto da almeno quindici giorni: il corpo, avvolto in un lenzuolo, era stato nascosto sotto al letto. Mentre si attende l’esame autoptico, che dovrebbe essere effettuato nei prossimi giorni, è toccato ieri al fratello maggiore Romano il terribile compito di riconoscere la salma. Per il momento le indagini percorrono la strada dell’occultamento di cadavere: non è detto che l’uomo sia stato ammazzato. Potrebbe essere deceduto per altre cause e le persone che si trovavano con lui, prese dal panico, potrebbero a quel punto aver nascosto il corpo per poi darsi alla fuga. Non sono emersi infatti segni evidenti di natura traumatica sul cadavere, anche se solo l’esito dell’autopsia potrà far luce sulle cause del decesso dell’operaio, che lavorava in una ceramica di Sassuolo. Tra i misteri ancora irrisolti, quello relativo all’auto dell’uomo, trovata nel garage della sua abitazione di Spezzano di Fiorano. Segno che, qualcuno, dopo la sua morte deve avercela parcheggiata ma non si esclude che l’eventuale o gli eventuali responsabili siano andati a prenderlo a casa per poi recarsi nell’abitazione di famiglia in Appennino.