OTTAVIA FIRMANI
OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

Calamità, rebus imprese: "Assicurazione obbligatoria, tempi stretti: impraticabile"

Lapam e Cna contrariate e deluse per la scadenza del 31 marzo stabilita dal decreto del governo. Barbieri (Assicoop): "Tante richieste. Chi non si adegua rischia l’esclusione da bandi pubblici".

Monitoraggio degli argini da parte della Protezione civile (foto d’archivio)

Monitoraggio degli argini da parte della Protezione civile (foto d’archivio)

Il 31 marzo si avvicina e così la scadenza per l’adeguamento delle imprese italiane all’obbligo di sottoscrizione di una polizza assicurativa contro i danni catastrofali è dietro l’angolo. Una misura che, se da un lato punta a tutelare il tessuto produttivo del Paese da eventi naturali estremi, dall’altro ha scatenato polemiche tra le associazioni di categoria. L’obbligo assicurativo per le imprese è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2023, ma è solo con il recente decreto attuativo che sono stati definiti i dettagli operativi. Simone Barbieri, responsabile ufficio tecnico Assicoop Modena e Ferrara, spiega: "Tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese devono stipulare una copertura per danni catastrofali, ovvero terremoto, alluvioni, inondazioni e frane. Sono escluse le imprese agricole, che hanno già fondi specifici. La copertura riguarda sia gli immobili di proprietà che quelli in locazione, oltre a beni materiali come impianti e macchinari". Sulla questione economica, Barbieri sottolinea che le tariffe variano in base a molteplici fattori: "Il costo dipende da tante variabili, prime tra tutte l’ubicazione dell’immobile da assicurare e le sue caratteristiche costruttive, ad esempio se è antisismico o meno. Una piccola attività commerciale può spendere tra i 400 e i 500 euro l’anno, mentre una media impresa potrebbe arrivare anche a 10.000 euro, a seconda dell’entità dei beni assicurati". Non sono previste sanzioni dirette, ma il mancato rispetto dell’obbligo potrebbe avere serie conseguenze: "Le imprese prive di copertura – commenta Barbieri – rischiano di essere escluse da bandi per contributi pubblici, inclusi quelli per la ricostruzione e altri incentivi finanziari e fiscali. Inoltre, in futuro, le banche potrebbero tenerne conto nel rating delle aziende".

Ora però è ufficiale: l’adeguamento deve avvenire entro il 31 marzo, una scadenza che preoccupa molti imprenditori. L’obbligo infatti ha sollevato forti critiche da parte delle associazioni di categoria. Claudio Medici, presidente provinciale di Cna Modena, denuncia: "Siamo profondamente delusi ed arrabbiati dopo la pubblicazione del regolamento attuativo. A meno di quattro settimane dalla scadenza, il regolamento non contiene elementi che facilitino e disciplinino il rapporto tra imprese e assicurazioni. Ad esempio, non è ancora disponibile il portale dell’Ivass per il confronto delle offerte". Anche Lapam Confartigianato chiede una proroga: "La tempistica – dice il presidente Gilberto Luppi – è impraticabile. Si rende necessario un intervento urgente che dia alle imprese la possibilità di essere adeguatamente formate e informate per valutare le offerte sul mercato. Come Lapam Confartigianato abbiamo previsto un incontro online il 24 marzo per fornire alle imprese le informazioni necessarie". "Da quando il decreto è stato ufficializzato, c’è stata un’impennata di richieste di preventivi", conferma Barbieri.

Ottavia Firmani