"Caldo anomalo, rischio danni al lago Santo"

Pievepelago, a causa del meteo si prevede tornino a proliferare le erbe acquatiche. "L’Ente Parco interverrà coi fondi del bando regionale"

"Caldo anomalo, rischio danni al lago Santo"

"Caldo anomalo, rischio danni al lago Santo"

Una delle conseguenze negative delle temperature miti sopra la media dell’inverno appena terminato è che il lago Santo modenese non è mai ghiacciato in profondità e quindi si prevede che presto torneranno a proliferarvi erbe acquatiche fin sulla superficie, antiestetiche turisticamente e dannose per l’ambiente naturale. Per farvi fronte, si spera in contributi regionali. Nella primavera 2023 si era infatti assistito a una diffusione senza precedenti di Myriphyllum spicatum (Millefoglio d’acqua comune) nelle acque del lago. Una situazione segnalata a più riprese sia dalla SVA (la Società Valorizzazione dell’Abetone che gestisce la pesca nel lago) sia dai gestori dei rifugi posti sulle rive lacustri e da molti dei tantissimi frequentatori della zona tra le più apprezzate dell’intero Appennino. Ciò ha portato l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale ad avviare uno studio ecologico al fine di indagarne lo stato floristico-vegetazionale e la qualità chimico-fisica delle acque. Il monitoraggio è iniziato nell’agosto 2023 e, come riferisce l’Ente, ha fornito un quadro esaustivo dello stato di conservazione attuale del lago (acquisendo informazioni su flora, vegetazione, qualità delle acque e sedimenti superficiali). Lo studio ha evidenziato anche eventuali tendenze evolutive in atto, confrontando i dati raccolti lo scorso agosto con i pregressi dati frutto delle indagini condotte da ARPA Emilia-Romagna tra il 1996 e il 2003 e delle indagini relative al "Monitoraggio dello stato trofico dei laghi Baccio, Santo Modenese e Pratignano" effettuate nel 2011. Le attività future che l’Ente Parchi Emilia Centrale metterà in campo sono descritte dalla presidente, Luciana Serri: "Quello dell’invasione da millefoglio è un problema che come Ente Parchi sentiamo particolarmente e sul quale stiamo già investendo risorse. Va detto che gli interventi si configurano come costosi e complessi e sono costantemente da monitorare. Per questo abbiamo intenzione di intervenire ancora sul lago Santo ed anche sugli altri laghi appenninici utilizzando l’opportunità fornita dal bando regionale "Recore", a cui parteciperemo, che metterà a disposizione 10,5 milioni di euro per il rafforzamento della rete ecologica della Regione. Gli interventi così finanziati saranno connessi ad un monitoraggio continuo come nel documento che abbiamo richiesto all’Università di Parma ed in collegamento con gli altri enti gestori come il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, che deve affrontare lo stesso problema in altri importanti laghi".

Giuliano Pasquesi