JACOPO GOZZI
Cronaca

Caos bus, l’ennesimo ultimatum: "Subito un piano di rilancio o iniziamo a parlare di dimissioni"

Il sindaco Massimo Mezzetti dopo il supervertice con i manager di Seta, Amo e Tper e gli altri amministratori "Entro poche settimane voglio vedere il documento che affronti anche i problemi di funzionamento".

Caos bus, l’ennesimo ultimatum: "Subito un piano di rilancio  o iniziamo a parlare di dimissioni"

Il sindaco Massimo Mezzetti

Modena, 1 ottobre 2024 – Non le ha di certo mandate a dire il sindaco Massimo Mezzetti, durante l’incontro di ieri con i vertici dell’azienda di trasporto pubblico Seta e di Amo, per fare il punto sulla situazione dei trasporti pubblici. All’appuntamento erano presenti anche il presidente della Provincia, Fabio Braglia e la presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri.

Il confronto che, come ha fatto sapere Mezzetti, è stato "franco e acceso", è terminato con un ennesimo ‘ultimatum’ nel quale il Comune ha stabilito alcune richieste categoriche. Dopo quello lanciato una settimana fa dall’assessore Paolo Zanca, si tratta appunto del secondo ‘ultimatum’ dell’amministrazione nei confronti di Seta.

"La richiesta che abbiamo fatto a Seta – dichiara Mezzetti – è di presentarci, entro poche settimane, un piano di rilancio e sviluppo che affronti tutti i problemi che abbiamo posto, non solo in termini di pubblico servizio, ma anche di funzionamento dell’azienda stessa. Abbiamo bisogno di un vero e proprio piano industriale, con relativi costi e razionalizzazioni di spesa. Spero che tale documento possa rispondere realmente alle esigenze che abbiamo manifestato, perché, qualora non fosse, ne trarremo le debite conseguenze in quanto azionisti. Al termine dell’incontro – commenta il sindaco – ci siamo collegati con l’assessore regionale e con Reggio Emilia e Piacenza, anch’esse coinvolte direttamente nella questione, e abbiamo auspicato che nelle prossime settimane ci si possa incontrare per armonizzare le politiche dell’azienda: non è possibile che Seta, invece di essere un’azienda unica con tre sedi, di fatto, agisca come una sola sede con tre aziende e tre situazioni contrattuali diverse".

Parole dure, che nascondono una serie di possibili conseguenze da parte del Comune di Modena, che detiene l’11,046% delle quote della società di trasporti. "Se in un mercato privato – sottolinea Mezzetti – un’azienda non funziona, i vertici ne devono rispondere. Pertanto, se i vertici non riusciranno a venire incontro alle esigenze dei suoi soci azionisti, tra cui il Comune di Modena, ne trarremo le conseguenze. Dimissioni al vertice? Non se ne è parlato, ma se non si dovesse rimediare alla situazione, saranno un argomento di discussione".

Un confronto, a dir poco acceso, che, come risulta evidente dalle parole dello stesso Mezzetti, ha visto pareri estremamente divergenti. "I vertici aziendali – prosegue Mezzetti – si sono presentati minimizzando i problemi e affermando che il numero dei disagi non è particolarmente cambiato rispetto agli anni scorsi. Abbiamo controbattuto sostenendo che non vogliamo rassegnarci a un’azienda che gestisca al meglio il declino, ma vogliamo un rilancio e ci aspettiamo un cambiamento concreto nel breve periodo. Inoltre, abbiamo risposto alle affermazioni dei vertici Seta portando le testimonianze dei disagi che studenti e lavoratori di Modena e provincia affrontano ogni giorno: a tal proposito, mi risulta che i reclami nei confronti dell’azienda siano aumentati rispetto all’anno scorso".

Non sono mancate neanche alcune stoccate alla precedente amministrazione comunale, in particolare modo per quanto riguarda le gare d’appalto, in regime di proroga da diversi anni. "Vorrei che fosse chiaro – conclude Mezzetti – che quest’amministrazione ha deciso di prendere in mano una serie di situazioni irrisolte che erano state in sospeso da anni. Finalmente, come abbiamo reclamato con forza, ci è stato garantito che dall’anno prossimo si impronteranno le gare e abbiamo chiarito che Seta dovrà presentarsi nella maniera più efficiente possibile. Bisogna che ci sia una netta svolta e abbiamo bisogno di un’azienda più attenta al nostro territorio di quanto lo sia stata Seta fino a oggi".