Carnevali, una mostra che scorre con il tempo

Mostra di Erio Carnevali alla Rocca dei Bentivoglio: opere simboliche che rappresentano il tempo e l'umanità. Colori e inchiostro protagonisti. Accessibile fino al 28 aprile.

Un insolito incontro con un artista modenese. È quello si può fare in questi giorni alla Rocca dei Bentivoglio di Bazzano, a Valsamoggia, dove espone Erio Carnevali: in mostra 40 piccole opere, tutte di ugual grandezza 20 x 20 realizzate su carta assorbente che sono simbolicamente la rappresentazione del trascorrere di un tempo che non ha misura né spazio ma solo umanità. "Un tempo passato e ritrovato – spiega l’artista –, granelli di sabbia della clessidra che scendono piano e trapassano lo spazio traghettando il passato nel presente e il presente nel futuro. Opere che sono la misura dello scorrere della vita verso la sua ineludibile meta, simili alla nostra immagine nello specchio: la vediamo cambiare nel tempo come un’esistenza parallela e segreta che conosce e nasconde un divenire che per un artista è la ricerca di un tempo eterno". Non a caso il titolo dato a questa raccolta, prosecuzione di una ricerca del tutto personale che Carnevali ha condotto - in questo caso - sulla distribuzione dei colori dell’inchiostro sulla carta assorbente è "Clessidra: la misura del tempo ritrovata". Centrali ancora una volta nella sua sperimentazione sono però come sempre i colori, elementi che continuano ad affascinarlo tanto da essere una costante nella sua ispirazione artistica, sia quando viene espressa attraverso i mosaici, sia quando riempie le sue tele e, infine, quando si approccia ad opere di scultura e vetro. "In questa mostra presso la Rocca dei Bentivoglio – commenta il direttore della Fondazione Rocca dei Bentivoglio, promotrice della mostra, Elio Rigillo – sono i colori ad emergere con evidenza, ad appropriarsi delle opere e a chiedere di essere seguiti, nei loro imprevedibili esiti. Carnevali, nel realizzare ognuna delle opere esposte, segue una linea. Ma non è quella della carta assorbente utilizzata come base delle opere. Non è quella di un disegno. E’ piuttosto l’astratta linea del tempo. Ed ecco allora che la materia, semplicemente, è un mezzo, uno strumento: il colore, l’inchiostro, si posa sulla carta, si dilata, sfuma, assume una forma che può essere interpretata in tanti modi differenti. Quello che importa non è creare un’immagine, ma stimolare l’immaginazione".

Ed è questa sollecitazione dell’arte che fa apprezzare Carnevali tanto da essere approdato con sue opere in importanti musei internazionali ed, anche, a Firenze al cospetto di quel ristretto Pantheon di immortali artisti che hanno trovato posto al Gabinetto Vieusseux. La mostra resterà accessibile al pubblico fino al 28 aprile.

Alberto Greco