
Era stata riaperta nell’ottobre del 2023 dopo dodici anni di lavori post terremoto . Già programmato per lunedì mattina un sopralluogo dei tecnici del Comune . .
Riaperta nell’ottobre del 2023 dopo dodici anni di chiusura a causa del sisma, la chiesa di San Biagio torna a chiudere le sue porte ai fedeli. Ieri mattina infatti alcuni calcinacci, pare il ricciolo del capitello di una delle colonne interne, si sono staccati cadendo a terra. Ad accorgersi del distacco è stato il parroco don Claudio Arletti che ha notato il materiale sul pavimento e ha avvisato subito le autorità. Sul posto si sono recati i vigili del fuoco che dopo un sopralluogo hanno deciso di chiudere per inagibilità la chiesa. Si tratterebbe di una piccola parte del manufatto ma in questi casi ovviamente la cautela è d’obbligo. Sospese dunque per il momento tutte le attività della chiesa. Proprio ieri pomeriggio era in programma la recita del rosario in previsione di un funerale che doveva tenersi lunedì; tutte funzioni, come anche la celebrazione della Santa Messa, che sono state spostate nella chiesa di San Vincenzo, sulla vicina Corso Canalgrande, di cui è parroco sempre don Claudio Arletti. San Biagio è una delle chiese di Modena di proprietà del Comune e ieri sul posto è stata inviata una pattuglia della Polizia Locale. E’ già stato programmato per lunedì mattina il sopralluogo dell’architetto Ilaria Braida che ha seguito i lavori di restauro insieme a tecnici comunali. Si dovrà ora valutare l’entità esatta del danno e soprattutto verificare le sicurezza dell’edificio. San Biagio aveva riaperto al culto circa un anno e mezzo fa.
La storica chiesa, fondata nel 1319 insieme all’attiguo convento, aveva infatti subito il destino di tanti edifici di Modena e provincia dopo le terribili scosse del maggio del 2012. Il sisma aveva danneggiato diverse parti interne dell’edificio e lunghe crepe sulle pareti erano ben visibili anche dall’esterno; insomma si prospettava un intervento molto impegnativo considerando anche i rallentamenti imposti al progetto dalla Soprintendenza. Con un costo di 825 mila euro, finanziato dalla Regione Emila Romagna, finalmente si era dato il via ai lavori; un imponente restauro strutturale e decorativo e soprattutto un sostanziale rafforzamento antisismico. Dopo due anni di cantiere finalmente nell’ottobre 2023 la chiesa aveva riaperto. Ora il portone è di nuovo chiuso ma questa volta, si spera, per poco.