REDAZIONE MODENA

"Consigli frazionali: modifiche fuori luogo"

Tensione a Mirandola per le modifiche al regolamento dei Consigli frazionali: la minoranza critica le nuove modalità di composizione, mentre la maggioranza difende la trasparenza e la rappresentatività.

Tensione a Mirandola per le modifiche al regolamento dei Consigli frazionali: la minoranza critica le nuove modalità di composizione, mentre la maggioranza difende la trasparenza e la rappresentatività.

Tensione a Mirandola per le modifiche al regolamento dei Consigli frazionali: la minoranza critica le nuove modalità di composizione, mentre la maggioranza difende la trasparenza e la rappresentatività.

C’è tensione a Mirandola tra maggioranza e minoranza per quanto riguarda l’introduzione delle modifiche apportate a maggioranza nell’ultimo Consiglio Comunale, al regolamento dei Consigli frazionali. Ad accendere la contrapposizione è, soprattutto, la parte relativa alle modalità adottate per la loro composizione. Il gruppo consiliare Pd parla infatti apertamente di "frazioni commissariate". "Modifiche – attacca Carlo Bassoli, ex candidato sindaco per il centrosinistra – di cui nemmeno la sindaca è stata in grado di spiegare la reale motivazione e necessità, poiché a precisa domanda ha genericamente risposto che era richiesto dai consiglieri di maggioranza abitanti nelle frazioni". Nei primi anni 2000 l’allora giunta Luigi Costi (Pd) decise di "formalizzare l’abituale confronto coi cittadini istituendo i Comitati di frazione, con finalità partecipative e consultive. Fu pertanto approvato un apposito regolamento che garantisse che i componenti dei Comitati fossero diretta espressione dei cittadini frazionali. Ebbene, ora questa epoca è finita – tuona la capogruppo Pd Anna Greco – poiché con una proposta di modifica del regolamento dei comitati frazionali viene completamente stravolto il meccanismo che ha consentito in oltre vent’anni di far sentire la voce organizzata delle frazioni. Una direzione di chiusura e non di apertura alla partecipazione attiva dei cittadini che sarebbe invece necessaria in un periodo in cui l’astensione alle elezioni, anche a Mirandola, ha raggiunto ormai il 50 per cento". A fare insorgere le opposizioni alla giunta della sindaca Letizia Budri è il fatto che i consiglieri frazionali di nomina del Consiglio Comunale non devono per forza essere della frazione e se le frazioni propongono qualcuno che ritengono utile devono raccogliere su quel nome non più 30, ma 50 firme. Inoltre, all’insediamento del Consiglio per la nomina del presidente sarà presente, con diritto di voto e di proposta del presidente, il sindaco o suo delegato. "La loro idea di democrazia – commenta con sarcasmo Siena - è che i Consigli frazionali servono per conquistare il potere, anche con metodi sleali e che sono un ostacolo da ridurre, il più possibile. La partecipazione? Pensano ai Consigli frazionali, e per estensione alle forme di partecipazione, come prolungamenti della giunta o strumenti di propaganda".

Difende l’operato della giunta l’assessore leghista Marco Donnarumma. "Le modifiche ai comitati frazionali sono semplici, chiare e non stravolgono in alcun modo l’assetto e soprattutto la partecipazione – si difende Donnarumma – poiché le sedute sono aperte a chiunque. È soltanto sui membri effettivi che si è andato ad agire per rendere finalmente il comitato un organo territoriale e rappresentativo della frazione".

Alberto Greco