Corsa in Regione: spuntano Bellelli, Gasparini, Pigoni e Baruffi

Il centrosinistra si prepara alle Regionali in Emilia-Romagna: possibili candidati come Muzzarelli e Ferrari a Modena, Bellelli e Gasparini a Carpi, Pigoni a Sassuolo. Bonaccini deve ancora decidere il suo futuro politico.

Corsa in Regione: spuntano Bellelli, Gasparini, Pigoni e Baruffi

Corsa in Regione: spuntano Bellelli, Gasparini, Pigoni e Baruffi

Gian Carlo Muzzarelli e Ludovica Carla Ferrari sono i primi papabili per il Consiglio regionale in casa centrosinistra, ma in attesa di conoscere la decisione di Stefano Bonaccini, sommovimenti per la corsa a viale Aldo Moro si avvertono anche sul resto della provincia. Se andasse in porto la candidatura del tandem Muzzarelli-Ferrari Modena città avrebbe già chiuso ogni spazio, per cui le uniche ulteriori possibilità possono aprirsi su altri territori. Tra Carpi e la Bassa, posto che Palma Costi ha fatto sapere di non voler più essere della partita, le indiscrezioni rimandano al sindaco di Carpi Alberto Bellelli e alla vicesindaco Stefania Gasparini. Da non sottovalutare però una possibile entrata in scena di Davide Baruffi, qualora Bonaccini dovesse partire per Bruxelles, e dello stesso sindaco di Soliera Roberto Solomita, se non dovesse entrare nella eventuale giunta Mezzetti a Modena (vedi articolo sopra).

Complicata anche la disputa nel distretto ceramico, dove a contendersi un posto potrebbero essere il sindaco di Formigine Maria Costi, politicamente indebolita però dopo la vicenda Parenti-Sarracino per la designazione del candidato sindaco, e l’uscente Giulia Pigoni per Italia Viva che nei giorni scorsi ha fatto intendere che non le dispiacerebbe mirare al bis in Regione: decisivi in questo senso saranno i risultati delle Europee. È chiaro che se Italia Viva e Più Europa dovessero oltrepassare l’asticella del 4 per cento è più probabile che Pigoni possa riprovarci alle Regionali, altrimenti l’alternativa sarebbe il listino del presidente. Da considerare anche una possibile valutazione da parte della stessa Simona Sarracino, qualora non dovesse riuscire a diventare sindaco, in una lista di Azione.

Una scacchiera di partenza che naturalmente deve fare i conti con la decisione, come si diceva, all’inizio di Bonaccini. L’attuale presidente della Regione ha due opzioni, anzi tre, davanti a sé: la prima è optare per le Europee. In questo caso non si esclude che per le Regionali, terminando prima la consigliatura, si voterebbe a novembre. La seconda strada è restare in Regione e attendere la fine del mandato, osservando alla finestra come va a finire la partita tra Fd’I e Lega a proposito del terzo mandato (se ne riparlerà dopo le Europee). Una terza ipotesi, si aprirebbe qualora Bonaccini restasse in Regione senza poter sognare però il terzo mandato: a quel punto la scelta cadrebbe sulle suppletive per il Parlamento (ma per liberare un collegio un parlamentare dovrebbe ‘sacrificarsi’ ad altro incarico: Enzo Rando? Virginio Merola?). Oppure, ma qui si sconfina nella fantapolitica, Bonaccini che si candida come consigliere alle Regionali in attesa delle prossime Politiche.

g.a.