Modena, 13 settembre 2024 – Era uscito di casa poco prima di cena: l’idea era quella di fermarsi nel vicino market e acquistare acqua e magari patatine per poi raggiungere un amico e trascorrere insieme la serata. Una volta entrato nel negozietto etnico, però, era stato avvicinato da un nordafricano che, con un approccio sospetto, aveva iniziato a fargli strane domande.
Lui, 14 anni compiuti da poco, era così uscito dal market e aveva accelerato il passo ma lo sconosciuto aveva continuato a camminare al suo fianco fino a che non l’aveva afferrato per un braccio e trascinato in un garage sotterraneo.
Qui gli aveva messo le mani addosso ma il ragazzino – sotto choc – era riuscito a divincolarsi e scappare.
Rischia adesso il processo per il pesante reato di violenza sessuale su minore un tunisino 38enne, regolare sul territorio nazionale che, a distanza di qualche giorno dai fatti, era stato individuato dalla polizia e denunciato.
Ieri mattina, in tribunale a Modena si è svolto l’incidente probatorio: il ragazzino, oggi 15enne e presunta vittima della violenza sessuale, è stato sentito in forma protetta. Nel corso dell’udienza avrebbe però, con grande coraggio, ripercorso quanto accaduto quella sera, confermando quanto già raccontato all’epoca dei fatti alla polizia.
L’episodio risale al giugno dello scorso anno.
Erano circa le 20 di sera quando il minore si era recato in un market di via Carlo Zucchi per acquistare appunto qualche provvista da portare a casa di un amico.
Poco dopo, però, gli si era avvicinato l’uomo che – con una conversazione banale – aveva continuano a seguirlo lungo via Carlo Zucchi.
Giunti in prossimità di un garage sotterraneo, però – in base alla denuncia del minore – l’aggressore lo aveva afferrato per un braccio e trascinato appunto nel seminterrato.
Qui il malvivente, secondo le accuse, ha immobilizzato il ragazzino, per poi iniziare a baciarlo e a palpeggiarlo, tentanto di spogliarlo.
Il minore, nonostante lo choc era però riuscito a liberarsi dalla presa dell’indagato e a fuggire.
Il 14enne (all’epoca dei fatti) si era quindi rifugiato a casa dell’amico e qui aveva chiamato le forze dell’ordine, raccontando il terribile episodio.
Subito erano scattate le indagini della squadra mobile che, qualche tempo dopo, avevano permesso di individuare il presunto pedofilo.
Fondamentali al fine dell’identificazione anche i filmati di videosorveglianza della zona.
Il tunisino, con precedenti per maltrattamenti in famiglia, è stato quindi denunciato ed ora rischia il processo per violenza sessuale su minore.
L’uomo, che non è sottoposto a misura, si trova attualmente in una comunità.