Donatori in calo. L’appello di Avis: "Fatevi avanti"

Sassuolo, il presidente Stefano Tosi fa il punto: "Nel 2024 vogliamo recuperare quanto perso".

Donatori in calo. L’appello di Avis: "Fatevi avanti"

Donatori in calo. L’appello di Avis: "Fatevi avanti"

"Abbiamo chiuso, nel 2023, un anno positivo. Ma è vero che credevamo di poter fare meglio. Ci proveremo nel 2024: questi primi giorni di attività sono incoraggianti, tutto starà a dargli seguito". Per assecondare i buoni segnali di questi primissimi giorni dell’anno, infatti, l’Avis sassolese ha ampliato l’orario di apertura della sezione ‘F.Vezzalini’ (portandolo a sette mattine su sette) così come attende l’installazione di nuovi macchinari che porteranno le postazioni da 14 a 16 e di poter disporre di nuovi locali, appena acquistati, "dove trasferiremo l’archivio, in modo da ‘liberare’ spazio per la sede". Già ampia – 600 mq di estensione, in zona Braida, dove la sezione sassolese si è spostata nel 2016 – ma non abbastanza per dare corso ai ‘buoni propositi’ in vista del 2024. Il 2023, come detto, chiude con saldi negativi (donazioni di sangue 2385, - 6,5% rispetto al 2022, plasma e aferesi a -2,8%, per 5379 donazioni totali) anche a causa di un dicembre che, recrimina il presidente Stefano Tosi, "ha pagato dazio all’attacco hacker alla sanità modenese, che ci ha tenuti fermi per quattro giorni".

Senza quello stop, aggiunge il vicepresidente Flaminio Casoni, "avremmo almeno eguagliato il 2022: chiudiamo ‘sotto’, invece, ma proveremo a riprendere quest’anno quanto perso nel 2024". I piani, per la sezione sassolese, che conta su 2300 donatori e una cinquantina di volontari, prevedono la ripresa a pieno regime delle attività nelle scuole ("servono volontari, e servono giovani donatori") e una riduzione dei tempi di donazione.

"A volerlo sintetizzare il nostro 2023 è stato un anno di transizione: buono, certo, ma non così buono come pensavamo potesse essere", aggiunge Casoni, non senza registrare come il calo registrato sia imputabile, oltre all’attacco hacker di dicembre, anche alla necessità di uniformarsi alle indicazioni regionali, che hanno invitato le sedi Avis a privilegiare le donazioni di plasma rispetto a quelle di sangue, imponendo una revisione delle procedure che ha in parte depotenziato l’attività della sede sassolese, cui fanno riferimento, per quel tipo di donazioni, anche altri Comuni oltre a Sassuolo.

"L’arrivo delle due nuove macchine e un nuovo software che abbiamo installato – chiude Tosi – ci permetteranno di rispondere alle richieste con maggiore efficienza e nel 2024 siamo certi di recuperare quanto abbiamo perso. Contando, come sempre, sia sulla disponibilità dei volontari che sulla generosità dei donatori".

Stefano Fogliani