
La progettazione urbanistica dell’area ex Pro Latte sarà partecipata già dalla fase precedente al periodo di osservazioni e vedrà coinvolto direttamente il Quartiere 2. A garanzia di “un proficuo svolgimento dei processi partecipativi, di istruttoria pubblica e contradditorio pubblico”, inoltre, prevederà la presenza di un ‘Garante della partecipazione’.
Sono le principali linee di indirizzo politico per il futuro Accordo di programma sull’area dell’ex Pro Latte indicate dal Consiglio comunale di Modena. Intervenendo in Consiglio, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha precisato che "l’area dell’ex Pro Latte è privata e l’iter prevede che si parta da un progetto presentato dalla proprietà che propone dove collocare le dotazioni pubbliche. L’Amministrazione farà da regia dando indicazioni nel corso di incontri propedeutici alla presentazione del progetto e nelle sedi in cui l’istruttoria sarà svolta, ma solo quando il progetto verrà considerato accoglibile in sede di Conferenza preliminare le aree diventeranno aree di dotazione, quindi pubbliche". Nel dibattito, Barbara Moretti (Lega Modena) ha affermato che "l’ordine del giorno sembra una provocazione: partecipazione e coerenza sono mancati finora nei percorsi che riguardano l’area, mentre avrebbero dovuto esserci fin da prima dell’accordo di programma sui progetti Cpc e polo Conad". Giovanni Bertoldi si è dichiarato “perplesso” sull’ordine del giorno perché, "invitando la Cpc a realizzare un masterplan, sembra che la metta in condizione di fare scelte in autonomia per quell’area. Invece deve essere il Comune a individuare proposte che perseguano innanzi tutto l’interesse pubblico". Secondo Paola Aime (Europa verde-Verdi) l’ordine del giorno "prova a rimettere in asse le decisioni urbanistiche sottolineando che la partecipazione deve esserci e che i cittadini devono avere la possibilità di contribuire alle scelte". Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha definito le proposte contenute nell’ordine del giorno "condivisibili ma tardive. Sarebbero serviti più coraggio e una visione globale per valutare l’intervento di riqualificazione in un’area più ampia e connessa". Secondo Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) l’ordine del giorno "serve a poco: invita ad applicare una legge sulla partecipazione che già esiste ma non dà la possibilità ai cittadini di fare proposte attraverso un’istruttoria pubblica". Per il Pd, Alberto Bignardi ha detto che "proseguiamo il dialogo con l’obiettivo di migliorare l’area: tutto è perfettibile, ma è stato già fatto tanto".