I ’Modena’ tornano al Vox: "Finalmente a casa"

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Modena City Ramblers, il grande ritorno. La storica band folk suona stasera alle 21.45 al Vox di Nonantola, con la quarta tappa del club tour di Appunti Partigiani, disco d’oro nel 2005, ripubblicato nel 2020. A causa della pandemia il tour è stato rimandato al 2022; il bassista Massimo Max Ghiacci racconta il significato dell’evento.

Un tour che si è fatto attendere. Come sta andando?

"Avremmo voluto fare le celebrazioni nel 2020 per i quindici anni di Appunti Partigiani, che ha segnato un momento rilevante per la nostra discografia, per la nostra dimensione, per le vendite, e anche artisticamente dato che è un disco con tante collaborazioni, tra cui Guccini, Pelù, Bregovic. Il disco meritava un tour celebrativo, che purtroppo che stiamo portando in giro con grande soddisfazione da aprile e adesso anche nei club, dove proviamo sensazioni che un po’ avevamo dimenticato in questi anni di pandemia".

E stasera al Vox, un club importante.

"È uno dei club dove siamo cresciuti. Mi ricordo bene il concerto del ’96, che se non sbaglio fu anche il concerto che segnò il record di ingressi al Vox. Un club che per noi è casa, una bellissima occasione dopo questi anni bui".

Un album legato alla Resistenza

"Sì, è una citazione fin dal titolo di quello che fu, e ancora vuole essere, un progetto legato a un mondo musicale che crede nei valori della lotta per la Liberazione dell’Italia dal giogo nazifascista. È un album concettuale composto da brani che rimandano alla Resistenza, alla seconda guerra mondiale o comunque, penso a ’La guerra di Piero’, all’orrore della guerra in generale dal punto di vista di chi si trova costretto a combatterla, alla lotta per la libertà".

Cosa significa cantare oggi questi messaggi?

"Per noi è un modo artistico per affermare, tra gli altri, il valore della pace, elemento determinante per qualsiasi possibilità di convivere civilmente. Laddove non c’è pace non ci può essere democrazia. Alcune canzoni del disco sono legate a testimonianze di partigiani e reduci dei campi di concentrament. C’è una frase di un ex partigiano, rivolta alle future generazioni, in cui esorta, soprattutto chi si troverà in ruoli di responsabilità, a fare tutto il possibile per la pace. Un insegnamento, mai come ora, importante e valido".

Nel vostro percorso musicale ha sempre un filo conduttore di impegno politico, o comunque sociale...

"È una componente identitaria del nostro fare musica, senza voler fare i maestri o i professori, con una visione molto popolare, che dal basso guarda alla propria società con un occhio critico e consapevole di quella che è la nostra storia: lotte, battaglie civili e sociali importanti. Anche con la leggerezza di chi sa divertirsi e guarda a un orizzonte splendente, con la voglia di confrontarsi con altre realtà".

Sofia Silingardi