JACOPO GOZZI
Cronaca

Il 25 Aprile in piazza Grande: "Deve essere la festa di tutti. L’antifascismo è la base per un futuro di pace"

Circa 2500 persone hanno seguito la cerimonia , il sindaco: "Questa data non può essere divisiva". Soliani, vicepresidente nazionale di Anpi: "Troppe guerre nel mondo, la Resistenza è adesso".

Il 25 Aprile in piazza Grande: "Deve essere la festa di tutti. L’antifascismo è la base per un futuro di pace"

Il 25 Aprile in piazza Grande: "Deve essere la festa di tutti. L’antifascismo è la base per un futuro di pace"

Modena, 26 aprile 2024 – "Questo è il giorno più bello del calendario civile". Sono le parole con cui Albertina Soliani, presidente dell’istituto Casa Cervi e vicepresidente dell’Anpi, ha aperto il suo discorso ieri mattina in piazza Grande in occasione del 79° anniversario della Festa della Liberazione. Dopo la tradizionale messa in Duomo officiata da monsignor Giuliano Gazzetti, il corteo guidato dalla banda cittadina A. Ferri ha attraversato il centro ed è giunto al cospetto della Ghirlandina per l’omaggio al sacrario e i discorsi istituzionali. "Noi siamo nati in quel 25 aprile di 79 anni fa – le parole di Soliani – quando cadde il fascismo aprendo un nuovo mondo alle generazioni future: l’antifascismo era ed è la nuova civiltà. Oggi è importante festeggiare e ricordare gli eroi che con il loro sacrificio hanno reso l’Italia un paese libero". Durante il suo intervento, la vice-presidente Anpi ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria antifascista giorno dopo giorno. "Il tempo della Resistenza – prosegue Soliani – è adesso: quando il mondo è attraversato da un grande bisogno di Liberazione, quando infuriano le guerre, quando l’umanità sembra smarrire il senso del futuro. È oggi il tempo del sogno che percorre le strade, anche di Modena, come in quel 25 aprile di 79 anni fa". Anche il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha evidenziato l’importanza di celebrare la Festa della Liberazione per promuovere una cultura di pace a livello locale e globale. "Coltivare la memoria storica – chiarisce Muzzarelli – non rappresenta soltanto una necessità istituzionale, ma serve a porre le basi per un futuro di pace e giustizia per l’Italia, l’Europa e tutto il mondo, che oggi è martoriato da oltre 50 guerre, di cui 23 ad altissima intensità". Venendo alla situazione italiana, il sindaco non ha risparmiato qualche frecciata nei confronti del governo. "Quando si giura sulla Costituzione – attacca Muzzarelli – non basta dirsi ’afascisti’, ma ci si deve definire antifascisti a tutti gli effetti. In Italia, tanti giurano sulla costituzione antifascista, ma poi se ne dimenticano, o parlano di altro nelle giornate come oggi, o ancora, fanno finta che il fascismo non sia un reato. Il 25 aprile, ovvero la fine della guerra e della dittatura fascista, deve essere una festa di tutti e non può essere considerata divisiva: l’antifascismo è divisivo solo per i fascisti: tutti gli altri, in democrazia, stanno bene".

Nonostante le temperature lontane dagli standard primaverili, erano circa 2.500 le persone – tra cui anche il presidente della Provincia Fabio Braglia e la prefetta Alessandra Camporota – di ogni età e provenienza che si sono radunate ieri mattina in piazza per festeggiare insieme. "Oggi siamo scesi in piazza – dichiara Giacomo Bandini – per celebrare un giorno importantissimo per la storia italiana e non dimenticare il nostro passato. Se mai dovesse tornare, il fascismo non lo farà bussando alla porta con il fez, la camicia nera e il braccio destro alzato, ma verrà in modo subdolo, silenzioso. Pertanto, dobbiamo celebrare questa bellissima giornata e ricordare tutto quello che i partigiani hanno fatto per noi". "La festa della Liberazione è importante – spiega Andrea Barigazzi – perché è una celebrazione democratica e antifascista ed è sempre importante ribadire questi concetti". Tanti cittadini, oltre a ricordare la memoria storica, hanno manifestato per condividere un clima di pace e serenità con gli altri. "Questa festa – racconta Pietro Mingarelli – per me rappresenta la liberazione dell’uomo dal male più profondo. Oggi andrò in giro per Modena per vedere i sorrisi delle persone e condividere la gioia di tutti. In un momento come questo, non esiste odio: ci sono soltanto condivisione, felicità e amore". "Vedere così tanta gente in piazza – illustra Sara Federici – è molto bello. Penso che oggi pomeriggio andrò a seguire gli eventi di Carpi. È giusto festeggiare il più possibile un momento così importante per Modena e per l’Italia ed è bello vedere che ci siano così tanti bambini con le loro famiglie".

Tra i partecipanti, tanti studenti. "Faccio parte della Rete degli Studenti – conclude Mila Vaccari – e oggi siamo qui perché il 25 aprile deve essere la festa di tutte e di tutti. Continuiamo a manifestare perché l’antifascismo resti uno dei pilastri portanti della nostra società. Oggi, noi studenti siamo in tutte le piazze d’Italia per lanciare questo messaggio, chiediamo che tutta la società continui a portare avanti il valore dell’antifascismo".